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Carcere di Agrigento, rivolta, olio bollente per minacciare gli agenti: nove detenuti a processo

Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, ha disposto la direttissima per i nove detenuti, catanesi e siracusani, arrestati per sequestro di persona, resistenza e violenza a Pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato, lo scorso 2 gennaio per la sommossa al carcere “Pasquale Di Lorenzo” dove presero possesso di un’ala del penitenziario, protestando contro il freddo nelle celle e le condizioni generali ritenute indecorose e ferendo un agente di polizia penitenziaria per strappargli le chiavi dei cancelli di ingresso. L’olio bollente con il quale sono stati minacciati gli agenti penitenziari e’ stato ritenuto un’arma impropria. Questa aggravante farebbe lievitare la pena in caso di condanna. I legali difensori hanno annunciato ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento che chiederanno il giudizio abbreviato. L’udienza è stata rinviata a giorno 27, dinanzi il tribunale collegiale appunto. Al momento non si è ancora costituita parte civile, attraverso l’Avvocatura di Stato, l’amministrazione penitenziaria. Un’azione pianificata, quasi sicuramente, da più giorni. I rivoltosi si sono armati di bastoni in legno ricavati dai tavoli e dai calcio balilla che erano collocati nelle aree comuni e di socializzazione. In poco tempo hanno preso possesso di alcuni locali sbarrando gli ingressi con frigoriferi, tavoli e altri arredi.

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