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Confcommercio: comuni come Agrigento e Canicattì dicono no alla rottamazione dei crediti datati

Confcommercio Agrigento: i Comuni di Agrigento, Licata, Favara, Canicattì, Sciacca e tanti altri non faranno “sconti” ai propri concittadini.

Crediti datati ed inferiori a mille euro di difficile esigibilità, ma le amministrazioni comunali dicono NO alla rottamazione.

“Non si comprendono – dichiarano tutti i Presidenti di Delegazione di Confcommercio Agrigento – le ragioni per le quali le amministrazioni comunali siano contrarie all’adesione alla rottamazione prevista dal decreto Milleproroghe, trattandosi di importi irrisori e al tempo stesso difficilmente recuperabili da parte dei comuni”.

L’argomento ovviamente è molto sentito in ogni città e Confcommercio, con l’esclusivo intento di fare chiarezza, chiede ad ogni singola amministrazione comunale di esprimersi in modo inequivocabile sulle proprie intenzioni e sulle motivazioni di una scelta sicuramente impopolare, senza trincerarsi dietro ipotetiche questioni di bilancio e o addirittura di equità, finendo per far passare per evasori persone che, pur per importi modesti, hanno avuto e hanno difficoltà a pagare.

Ma andiamo al nocciolo della questione. L’art. 1 co. 231 – 252 della L. 29.12.2022 n. 197 (Legge di bilancio dello Stato 2023) ha previsto la cosiddetta “rottamazione quater” che prevede dei riflessi anche per gli Enti Locali. Il Decreto milleproroghe (DL 198/20222) prevede, inoltre, la possibilità per i comuni di stralciare totalmente le cartelle sotto la soglia dei mille euro, previa delibera del Consiglio Comunale da adottarsi entro il 31 marzo. Scopo di tale norma è quello di liberare gli archivi informatici dell’agente della riscossione da innumerevoli cartelle datate nel tempo, di modico importo e di fatto non più esigibili, in quanto già oggetto infruttuoso di diverse richieste coattive al contribuente.

Considerato che l’azione di recupero dei crediti comporta comunque dei costi per le amministrazioni, continuare con ulteriori tentativi genererebbe solamente un aumento della spesa a favore dell’agente della riscossione, senza la stessa certezza di entrate nelle casse comunali.

Di contro, dal punto di vista della contabilità, molto spesso questi crediti non sono neanche più iscritti nei bilanci comunali, in quanto sono stati già dichiarati inesigibili, per non parlare del fatto che tante di queste cartelle potrebbero anche essere già prescritte, quindi lo stralcio delle stesse non provocherebbe nessun disequilibrio di bilancio.

Per tutti siffatti motivi, i Presidenti delle delegazioni comunali di Confcommercio Agrigento, invitano le amministrazioni comunali ad assumere una posizione a favore dell’interesse collettivo, considerato che per un verso i costi sostenuti per un improbabile recupero andrebbero a ricadere su ogni singolo cittadino, mentre per l’altro verso lo sgravio di vecchi debiti per i cittadini che hanno difficolta a pagare, non avrebbe alcuna ricaduta negativa sulle casse cittadine.

“In un periodo di crisi economica come quello odierno, implacabile con chiunque, ivi comprese le attività imprenditoriali – concludono i Presidenti di Delegazione di Confcommercio Agrigento – una presa di posizione che non contempli l’accoglimento in toto della “rottamazione quater” da parte delle amministrazioni comunali dell’agrigentino, non può essere compresa e certamente non sarà condivisa. Per tanto si auspica che entro il 31 marzo ogni singolo Consiglio comunale accolga la rottamazione delle cartelle attraverso l’approvazione della relativa delibera”. Come sempre Confcommercio Agrigento si mette a disposizione per fornire il proprio supporto a tutti i Comuni della provincia.

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