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San Cataldo. Michele Falzone miglior regista europeo per il film “La leggenda del granchio d’oro”, vince lo Sweet Democracy Film awards 

Di Danila Bonsangue. 

Michele Falzone di San Cataldo ha vinto lo Sweet Democracy Film awards come miglior regista europeo per il film “La leggenda del granchio d’oro”. Ennesimo prestigioso riconoscimento dopo aver vinto il “Madonie & Palermo film festival Sicily”, nella sezione “Film per famiglie, adatto ai bambini”. Il film inoltre è stato selezionato nel concorso Hollywood On The Tiber Film Awards. La “Leggenda del Granchio d’oro” sta volando sempre più in alto! 

Il cast è stato formato da: Giuseppe Manzella, Federica Forti, Lucia Cala, Giosuè Calvino, Graziella Riggi, Nadia Urso, Antonella Miserandino, Marta Riggi, Karola Falzone, Arcangelo Galanti, Gaetano Emma, Massimo Giordano, Francesco Miceli, Vincenzo Giambra, Federico Falzone.
Con la preziosa collaborazione alle riprese di Aldo Abate. Il film nasce da una delle 70 commedie di Rocco Chinnici di Belmonte Mezzagno( Palermo) messe in scena nello storico teatro Politeama di Palermo, tra l’altro una delle due premiate con medaglia dalla Presidenza della Repubblica (allora Giorgio Napolitano). Il Primo tempo è stato girato  in una campagna con forno antico e cucina antica a San Cataldo.  Il secondo tempo a Borgo Santa Rita a Caltanissetta. Gli abitanti del Borgo hanno messo a disposizione tutto ciò che poteva servire per realizzare al meglio il film, girato dentro un Baglio con “La casa del padrone” dove c’è anche un micro museo e dentro un’altra casetta. Il Film è ambientato negli anni 40-50 e l’autore della Commedia Rocco Chinnici racconta la trama: “ Innanzitutto ringrazio Michele Falzone per aver creduto in questo progetto e per l’ottimo lavoro svolto nella regia e grazie a tutti coloro che hanno preso parte al film. Trovare dei giovani che si mettono in gioco e riescono a realizzare un film da un mio testo è meraviglioso anche perché la tematica che tratta questa mia opera campestre è ben lontana dalle loro realtà. Una bellissima storia ambientata ai tempi di quando “Betta filava” tempi quando la fame regnava sovrana, specie nelle famiglie contadine o marinare, in questo caso quelle che avevano a che fare con la realtà dei campi. Quando sull’aia muli e cavalli venivano fatti girare sulle spighe secche al grido “ e gira maneddu gira” noi bambini partecipavano ai canti e alla fine della pisatina potevamo spagliare e tenere aperti i sacchi per il grano che i contadini avevano misurato con il tummino. La sera dopo una capatina al ruscello in cerca di granci la cena era a base di pasta, patate e insalate di pomodoro e cipolle e qualche grancio se si aveva la fortuna di trovarlo. Per mangiare ci si aiutava con una forchetta di canna. In questa nostra martoriata terra, chi più chi meno, siamo tutti figli di Pirandello e il tema in questione ha diversi spunti, come quello di riuscire a narrare il passato e il futuro nello stesso tempo e viverlo nella contemporaneità in cui viene narrato. Una storia piena di tanta tenerezza e tanta ricchezza d’animo da lasciare anche nello spettatore poco attento quei concetti impregnati di grande amore che difficilmente abbandonerà.”

Vi riproponiamo le interviste con autore, regista e attori, realizzate a San Cataldo durante la prima proiezione del film:

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