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Video. Operazione Catena Spezzata, droga, estorsioni e rapine: Anche un autotrasportatore a Campobello di Licata

Il 24 ottobre 2023, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura custodiale coercitiva, emessa in data 12.10.2023 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di:

  1. Antonino Patanè, (classe1960);
  2. Mario Cavallaro (classe 1974);
  3. Sebastiano Caudullo (classe 1974);
  4. Alfio Paradiso (classe 1962);
  5. Angelo Zinna (classe 1992);
  6. Cristian Sorbera (classe 1987);
  7. Sebastiano Cosentino (classe 1996);
  8. Orazio Bellissima (classe 1958)
  9. Maurizio Pappalardo (classe 1968);

L’operazione denominata Catena Spezzata, vede i soggetti gravemente indiziati, a vario titolo e con differenti profili di responsabilità, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di rapine, estorsioni e furti, nonché detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, detenzione e porto di armi e lesioni personali aggravate.

Le indagini, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle Difese, elementi che dimostrerebbero la sussistenza di una associazione a delinquere semplice, caratterizzata da una struttura organizzata e da un progetto delittuoso indeterminato nel tempo e volto a commettere reati contro il patrimonio. Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti di un’attività di indagine scaturita da una rapina a mano armata, commessa all’interno di un ufficio postale del Capoluogo da parte di tre soggetti, uno dei quali subito identificato nella persona di Mario Cavallaro, in forza di quanto desumibili dell’analisi delle videoriprese effettuate da video camere collocate all’interno di quell’esercizio. I successivi approfondimenti investigativi hanno poi permesso, non solo di identificare gli altri due complici catanesi concorrenti nella commissione del reato perpetrato presso l’ufficio postale, ma al contempo, di comprendere come tale episodio non fosse occasionale o isolato, ma si collocasse nell’ambito di un più ampio e articolato programma delittuoso. Invero, si è appurato come l’anzidetta rapina fosse solo uno dei reati-fine perseguiti da quella che si delineerà come una organizzazione stabile, strutturata in modo piramidale, al cui interno ha svolto un ruolo di vertice, Antonino Patanè, coadiuvato da Mario Cavallaro e da Sebastiano Cosentino. L’organizzazione, così come emerso a seguito delle indagini, disponeva di armi, di autovetture provento di furto, impiegate per l’attuazione delle rapine e di basi logistiche per gli incontri tra i sodali e per la pianificazione di altre attività illecite.  E’ emersa , altresì, una connotazione particolarmente violenta nella fase esecutiva del gruppo criminale oggetto di indagini . A riscontro delle investigazioni , si colloca , in data 22.12.2022, l’arresto in flagranza, da parte della Squadra Mobile , di Mario Cavallaro, Antonio Impellizzeri e Domenico  Giuffrida per i reati di tentata rapina, possesso di armi comuni da sparo e ricettazione, avendo in quel caso, le  indagini  permesso di ricostruire l’intera fase preparatoria della rapina e di attribuire a ciascuno dei soggetti un preciso ruolo e segnatamente , quello di ideatori ed esecutori a Mario Cavallaro e Antonino Patanè, coadiuvati da Alfio Paradiso , e quello di basisti, a Maurizio Pappalardo e Orazio Bellissima, avendo costoro, nella qualità di lavoratori presso la ditta ove si sarebbe dovuta compiere la rapina, fornito ai  sodali ogni informazione necessaria ed indispensabili per compiere il delitto, come solo poteva fare chi lavorava all’interno della sede della ditta.  Tra gli illeciti riscontrati vi è stato  anche lo spaccio al minuto di droga del tipo marijuana e, significativamente , nel corso delle investigazioni, sono stati sequestrati 400 gr. circa di detta sostanza stupefacente.  Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto, per 7 indagati, l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e per 2 di essi , Sebastiano Caudullo e Orazio Bellissima, quella degli arresti domiciliari. La fase esecutiva sviluppatasi nel corso della mattinata del 24 ottobre, con traduzione presso la locale Casa Circondariale,  ha coinvolto oltre che gli operatori della Squadra Mobile anche equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Sicilia Orientale, qui inviato a supporto dalla Direzione Centrale Anticrimine, nonché  personale di altre articolazioni della locale Questura ed unità specializzate di Polizia Scientifica.

Durante la conferenza stampa di questa mattina alla presenza del questore di Catania Alberto Bellassai e del capo della Squadra Mobile del capoluogo etneo Antonio Sfameni ha mostrato un quadro criminale nel quale Antonino Patanè ricopriva il ruolo di capo anche per via della sua elevata caratura criminale con l’affiliazione al clan Laudani.

Nel dettaglio le rapine contestate: 

La prima il 12 ottobre all’interno dell’ufficio postale di via Sebastiano Catania nel capoluogo etneo; la seconda a un autotrasportatore a Campobello di Licata il 23 novembre; la terza a un distributore di carburanti ad Acireale il 26 novembre; la quarta il 5 dicembre sempre a un distributore di carburanti ad Aci Catena. A esse si aggiunge una sventata rapina il 22 dicembre in una ditta di autotrasporti di Belpasso. Il comune denominatore delle rapine perpetrate è l’uso di una pistola semiautomatica. Gli agenti durante la conferenza hanno sottolineato come oltre i 9 raggiunti oggi dall’ordinanza ce ne siano altri due beccati in flagranza di reato. Completano il quadro le estorsioni comminate dopo un furto di un furgone Fiat Ducato a due persone ad Aci S.Antonio, nel Catanese, e la mancanza di addentellati riguardanti agevolazioni all’organizzazione criminale da parte di Patanè.

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