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Nell’Agrigentino aumento del 16,90% sulle bollette idriche: Denuncia Codacons

OSSERVATORIO AGRIGENTINO DIRITTI DEGLI UTENTI DEL Servizio Idrico Integrato, IL Responsabile Regionale Dipartimento Trasparenza Enti Locali, Codacons, Giuseppe DI ROSA: 

Come da subito avevamo scritto, I SINDACI NON DICEVANO LA VERITÀ SULLE TARIFFE IDRICHE, DAL 1.1.2023 è arrivato l’aumento del 16.90% sulle bollette idriche!!!

AICA è nata per migliorare il servizio idrico e diminuire le esose tariffe, ma stiamo assistendo all’esatto contrario, con l’avallo della politica (I SINDACI SONO I TITOLARI DEL SERVIZIO IDRICO), ossia un servizio più scadente e decisamente più costoso condito da assunzioni e promozioni in AICA.

Il tutto nell’indifferenza dei cittadini e con il silenzio di tante organizzazioni, associazioni e sindacati(che hanno rinunciato anche a far parte della consulta).

CODACONS, con il suo Osservatorio Provinciale per il Servizio Idrico Integrato, invita i singoli Agrigentini e gli utenti del Servizio Idrico ad aprire gli occhi sulle nuove tariffe, determinate dai vertici politici e gestionali di AICA, nuovo gestore del Servizio dall’agosto 2021 e approvate da ATI(assemblea dei sindaci), Ente di Governo d’Ambito.  

Le pubbliche recenti comunicazioni dei Presidenti di AICA e ATI, Alfonso Provvidenza e Domenico Gueli, avevano prospettato aumenti del 6% della tariffa idrica, su base annua. Già questo fatto, da solo, avrebbe dovuto allarmare gli utenti, che hanno salutato con favore l’avvio di una gestione pubblica del servizio idrico, ritenendo che dovesse essere improntata alla massima efficienza, alla diminuzione di costi e sprechi e, in definitiva, al miglioramento del servizio e alla sensibile diminuzione delle bollette.

E oggi, a conferma delle nostre affermazioni, vogliamo allegare in visione le bollette pervenute tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 ai nostri utenti del servizio idrico, che rassegnano una situazione certamente diversa e ben più grave di quella ipotizzata dai presidenti di AICA e ATI, i sindaci Provvidenza e Gueli: gli aumenti delle bollette non sono del 6%, bensì pari al 8,4% per l’anno 2022 e del 16,9% per l’anno 2023, rispetto alla tariffa dell’anno 2019, ossia quella, già elevatissima e contestatissima, elaborata da Girgenti Acque.

A questo punto, ci chiediamo: i sindaci hanno mentito consapevolmente? I cittadini sono in condizione di difendersi da quello che appare un grande inganno? L’ATI continuerà ad avallare ogni scelta politica e gestionale di AICA, comprese quelle che, oltre a non migliorare il servizio idrico, pesano direttamente sulle tasche dei cittadini? Come faranno fronte le famiglie meno abbienti agli aumenti tariffari del servizio più prezioso e indispensabile? Qualcuno, tra i politici, tra i dirigenti, tra i decisori, risponderà mai per un servizio idrico ben più scadente e più costoso di quasi il 20%?  Ma, soprattutto, al momento in solitudine, ci chiediamo: perché l’indifferenza di tanti cittadini, la distrazione della politica e il silenzio di tante associazioni che si erano distinte nella battaglia per l’acqua pubblica e che, oggi, nulla osservano su un servizio ben più scadente e sensibilmente più costoso?

N.B. I consigli comunali dai 43 comuni sono consapevoli del loro ruolo nella gestione del servizio Idrico Integrato?

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