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Ospedale Agrigento. Muore 75enne, durante un intervento gli perforano l’intestino. Asp condannata 

Asp di Agrigento condannata a maxi risarcimento: Il caso attiene a un paziente, D.F. le sue iniziali, che nel 2018, all’età di 75 anni, era stato ricoverato presso il reparto di Urologia dell’Ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento, per rimuovere una neoplasia vescicale. Nel corso dell’intervento chirurgico si verificò una perforazione del retto e dell’intestino di cui i sanitari, nonostante la complicanza rientrasse tra i rischi dell’intervento, si accorsero in ritardo.

 A fronte della presenza di elementi chiarmente indicativi di una perforazione intestinale, questo il rimprovero mosso ai sanitari, solo a distanza di quattro giorni dall’intervento veniva praticata una laparotomia esplorativa che, oltre che la perforazione intestinale, evidenziava un quadro di peritonite avanzata. 

A seguito del decesso, i familiari, che avevano seguito ogni fase del ricovero effettuato per un intervento che era stato descritto come routinàrio, non convinti della bontà dell’operato dei medici, con l’assistenza dell’avvocato Angelo Farruggia, hanno intrapreso una causa civile di risarcimento del danno nei confronti dell’ASP di Agrigento, cui appartiene il nosocomio agrigentino, per ottenere il risarcimento dei danni morali subiti per la perdita dello stretto congiunto.  

All’esito di un lungo iter processuale, in base ai contenuti della perizia medico-legale disposta in corso di causa, da cui è emersa anche l’inadeguatezza della profilassi antitrombotica pratica al paziente, il Tribunale di Agrigento, accogliendo la tesi dei legali dei familiari, Avv. Angelo Farruggia e Avv. Manuela Raneri, ha condannato l’ASP al risarcimento del danno non patrimoniale quantificato in complessivi euro 927.000,00, oltre interessi legali.

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