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Tangenti e corruzione in Sicilia, plauso alle forze dell’Ordine e ai magistrati che ogni giorno sono impegnati a contrastare l’illegalità sul territorio.

La recente operazione dei magistrati della Procura di Palermo che ha portato all’arresto di alcune persone nel settore del sociale in Sicilia, ha scoperchiato l’ennesimo rapporto corruttivo, non nuovo per la vertità, tra privati e funzionari pubblici. Laddove ci sono soldi, assunzione di persone e autorizzazioni amministrative la legalità entra decisamente in corto circuito. «  Nel caso di Agrigento– afferma il presidente dell’Associazione Nazionale Antimafia « In movimento per la Legalità », il giornalista Nino Randisi- c’è qualche segnale di preoccupazione in più se si tiene conto che a breve giungeranno cospicuifinanziamenti per Agrigento Capitale della Cultura 2025 e non sappiamo come gli stessi saranno gestiti tra richieste ed autorizzazioni varie di pagamenti per prestazionieseguite». « Bisognerà capire come il sindaco Miccichè – che ha licenziato la vicenda del suo capo di gabinetto in modo pilatesco – quali procedure metterà in atto nel nominare la nuova governance del Comune : procederà per meriti accalarati o per nomine politiche suggerite ( o imposte) così come è successo in questi anni per il funzionario finito in manette ?». « La corruzione in generale- conclude Randisi– è una degenerazione immorale e disonesta, che deve essere combattuta senza sosta non soltanto dai magistrati e dalle forze dell’ordinema da quella parte di società per bene che insegue i valori della trasparenza e della legalità ».

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