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Caltanissetta, aggressione in carcere: Agente maestro di arti marziali blocca detenuti 

Accadde nel pomeriggio del 7 gennaio 2024 quando un detenuto della Casa Circondariale di Caltanissetta, eludendo la sorveglianza del personale di Polizia Penitenziaria tentava di recarsi ai passeggi con un arnese rudimentale ricavato dal manico di una scopa, con il quale colpiva ripetutamente un altro detenuto che, nel frattempo era accerchiato da altri tre detenuti. L’unità di Polizia Penitenziaria in servizio in qualità di sorveglianza passeggi, sentito il trambusto, interveniva immediatamente e con professionalità e capacità, non curante del rischio che avrebbe corso, affrontava i quattro detenuti mal intenzionati, li fermava, agganciava il pugnale rudimentale facendolo scorrere in avanti e distante la presa degli altri detenuti che, nel frattempo, riusciva a bloccare in modo fulmineo e deciso.

Immediatamente dopo con l’ausilio di un’altra unità di Polizia Penitenziaria, riuscivano a mettere in salvo quello colpito e a chiudere gli altri nella locale perquisizione del reparto. A dirlo è semplice ma a vederlo, così come altri hanno rappresentato i fatti, dice – Rosario Mario Di Prima Segretario Nazionale del SiNAPPe (SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA) sembrava vedere proprio un film di Bruce Lee, artista marziale, vero e proprio mito dell’arte del Kung-fu, proprio come l’Assistente Capo Coordinatore S.D., queste le sue iniziali. Maestro per passione che con il suo meritevole intervento è riuscito a impedire un grave episodio che, sicuramente, sarebbe terminato con gravi danni, se non fosse intervenuto con decisione. Si tratta di un brillante conoscitore di adeguati strumenti di difesa per fronteggiare gli episodi di aggressione che si manifestano negli istituti penitenziari. Non si tratta quindi di un maestro improvvisato, ma di una persona preparata e competente di una disciplina, che s’ispira a una filosofia della difesa e non dell’attacco, risultata particolarmente adeguata alle necessità.

Da diversi anni l’Amministrazione Penitenziaria ha puntato molto nell’iniziativa formativa degli istruttori di difesa personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, attesa l’esigenza di fornire adeguati strumenti di difesa per fronteggiare gli episodi di aggressione che si sono manifestati negli istituti di pena e al fine di consentire e di assicurare al personale del Corpo un’elevata formazione con specifiche tecniche d’intervento operativo in ambienti come la sezione o la camera detentiva, per effettuare perquisizioni o ammanettamenti nella massima sicurezza, o per intervenire al fine di non far ulteriormente degenerare situazioni di criticità che si possono verificare all’interno degli istituti, con l’obiettivo di preservare l’incolumità degli operatori di polizia e dei detenuti stessi.

Nel caso specifico dell’Assistente Capo Coordinatore S.D., aggiunge – Di Prima – la preparazione è il suo personale lavoro di costante aggiornamento, fatto nelle ore libere dal servizio, è stato possibile adattare e contestualizzare all’operatività penitenziaria.

Al poliziotto penitenziario della Casa Circondariale di Caltanissetta Assistente Capo Coordinatore S.D. che sprezzante del pericolo, si è adoperato per salvare una vita umana, va dato, da parte dell’Amministrazione Penitenziaria, il giusto riconoscimento per l’azione condotta, oltre che a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che quotidianamente è esposto a pericoli e con grande senso di responsabilità risolve problemi non indifferenti va la solidarietà del SiNAPPe

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