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Video e foto. Riesi ricorda il Maresciallo dei Carabinieri Biagio Pistone, ucciso a Canicatti

Il 19 gennaio 2024 a Riesi presso l’Istituto Carlo Maria Carafa è stato ricordato il Centenario della Morte per mano della mafia del Maresciallo dei Carabinieri Biagio Pistone, ucciso a Canicatti il 13 novembre 1923. Un inziativa organizzata dall’ANPI di Riesi sezione Gaetano Butera, del Comitato Provinciale ANPI Caltanissetta guidata da Giuseppe Cammarata e dall’Istituto Carafa con il patrocinio del Comune di Riesi. Un intenza mattinata all’insegna della legalità e della memoria storica di chi ha sacrificato la propria vita per il senso del dovere. A questa manifestazione ha preso parte il Tenente Colonello Marco Montemagno, Comandante dell’Arma di Carabinieri del Reparto territoriale di Gela che ha analizzato il periodo storico degli anni 20 e 30 del secolo scorso in cui ha vissuto Biagio Pistone che in qualita di Maresciallo dei Carabinieri Agrigento lottava contro il fenomeno del banditismo, come forma primitiva della mafia attuale. Un fenomeno che ha preso parte proprio al centro della Sicilia, caratterizzata da arretratezza economica con un’economia fondata sull’agricoltura e sullo sfruttamento delle miniere e dei lavoratori. Questo humus culturale che purtroppo continua ancora a dominare nei nostri giorni. Poi si è soffermato sul gesto eroico compiuto da Biagio Pistone che nonostante non era in servizio a Canicatti, si pose all’inseguimento di un malfattore che da tempo era ricercato dalle forze dell’ordine. Finalmente lo raggiunse, ma il malvivente estrasse di tasca una rivoltella e sparò alcuni colpi verso il maresciallo, colpendolo al torace. Pur mortalmente ferito, il sottufficiale ingaggiò una colluttazione con il ricercato e lo bloccò fino a quando non sopraggiunsero i rinforzi, consentendone così l’arresto. Quando lo ebbe consegnato ai colleghi, cessò di vivere, soddisfatto per aver compiuto il proprio dovere. Il 26 marzo 1925 ottenne il riconoscimento della Medaglia d’argento alla memoria con la firma del Ministro Benito Mussolini. Il secondo intervento è stato quello del Prof Vittorio Avveduto, referente regione dell’Associazione Libera contro le mafie, evidenziando l’importanza del valore della cultura nelle nuove generazioni necessaria a togliere spazio alla mafia siciliana. Infatti ha affermato: “un mafioso ha più paura della penna di uno studente che pensa, piuttosto che la pistola di un componente delle forze dell’ordine”. La mafia si può sconfiggere partendo dalla cultura: eliminando l’indifferenza verso la politica, l’economia, l’imprenditorialità. La disoccupazione, l’arretratezza economica, sociale e culturale sono i pilastri su cui si fonda la mafia. Alcuni anni fa durante un’intercettazione un mafioso chiedeva al boss se doveva prendere dei provvedimenti per bloccare un corteo dell’antimafia; e il boss rispose assolutamente no, dobbiamo semplicemente partecipare pure noi al corteo. Noi siamo tutto mafia e antimafia, criminali e gente onesta. L’incontro è proseguito con la testimonianza di Giovanni Pistone nipote di Biagio Pistone, raccontando che dopo la morte del maresciallo, sua nonna si è rivolta ai carabinieri per essere aiutata economicamente per mantenere i propri figli; e sull’importanza e sul valore di Biagio Pistone come esempio da seguire.

L’evento è continuato con i saluti dell’assessore del Comune di Riesi, Peppe Ievolella, del Presidente del Comitato Provinciale di Caltanissetta Giuseppe Cammarata che ha regalato all’istituto superiore un copia della Costituzione Italiana. La manifestazione è proseguita con alcune domande sulla legalità e sulla lotta alla mafia nel territorio nisseno, con un omaggio da parte della scuola di un ritratto di Biagio Pistone alla famiglia. Sono seguiti i saluti da parte della Preside Adriana Quattrocchi, del prof Carmen Sessa e della Prof Rosaria Carbone.

Intervento di Giovanni Pistone nipote di Biagio Pistone

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