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Diplomi facili: 30 indagati, anche il presidente del consiglio comunale di Agrigento 

C’è anche il presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Civiltà, tra i 30 indagati per i quali la Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto il rinvio a a giudizio. L’indagine, durata ben sei anni e che si è avvalsa di numerosi espedienti investigativi come l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche e telecamere nascoste, ruota attorno ad una scuola paritaria che avrebbe rilasciato diplomi facili.
A firmare la richiesta di rinvio a giudizio sono stati il procuratore capo, Giovanni Di Leo e il pubblico ministero Gloria Andreoli.
Il principale indagato è il dirigente scolastico della paritaria “Athena”, Angelo Sciandra di 79 anni, mentre gli altri sarebbero docenti e allievi che avrebbero falsificato documenti e verbali relativi a esami per il conseguimento di esami di ammissione agli anni successivi.
Civiltà sarebbe stato uno degli insegnanti della scuola paritaria ed è finito nell’elenco assieme a: Gerlando Cacciatore, 64 anni; Danila Di Carlo, 47 anni; Giovanna Sciandra, 43 anni; Anna Costa, 45 anni; Erica Tortorici, 46 anni; Lucia La Piana, 32 anni; Ugo Adamo, 56 anni; Daniela Alaimo, 38 anni; Rosetta Albanese, 33 anni; Valeria Borsellino, 44 anni; Giuseppe Burgio, 24 anni; Dino Castronovo, 53 anni; Samuele Castronovo, 46 anni; Lucia Chiazzese, 47 anni; Giovanni Civiltà, 48 anni; Katia Costanza, 48 anni; Giada D’Angelo, 46 anni; Giovanni Di Liberto, 54 anni; Carmela Fragapane, 47 anni; Giuseppe Gentile, 40 anni; Vincenzo Martino Gozzi, 61 anni; Giuseppe Greco, 35 anni; Roberta Librici, 34 anni; Maria Marotta, 28 anni; Alessandro Puglia, 45 anni; Anna Sanfilippo, 36 anni; Rossana Taibi, 40 anni; Ignazio Valenti, 38 anni e Salvatore Fregapane, 33 anni.
Per la Procura: il preside Sciandra, Costa, Tortorici, Cacciatore, Fregapane, Di Carlo, Giovanna Sciandra, La Piana e Chiazzese, componenti della commissione esaminatrice per l’ammissione al quinto anno dell’istituto, insieme ad alcuni studenti, cioè Burgio, Di Liberto, Marotta, Gentile, Adamo, Gozzi, Albanese, Dino e Samuele Castronovo, avrebbero falsificato il verbale di svolgimento in quella data dell’esame di ammissione, che secondo i pm non si sarebbe mai svolto. Altri avrebbero attestato falsamente la presenza di docenti e alunni nei registri di classe. I fatti, oggetto di indagine, risalgono al 2017.
L’udienza preliminare, davanti al giudice Giuseppe Miceli, è in programma il 12 febbraio.
Quello delle scuole paritarie è un business in continua crescita. Scuole come l’Athena, finita nel mirino degli inquirenti, offrono servizi variegati: il recupero degli anni scolastici, l’esame di idoneità, il conseguimento del diploma. Ogni servizio ha un costo, con possibilità di risparmiare per pacchetti integrati. Una cifra compresa tra i 1.500 e i 3.000 euro, più una tassa d’iscrizione che va da 300 a 500 euro. (Paolo Picone)

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