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Operazione antidroga “Hybris”: disposti quattro rinvii a giudizio

Il Gup del Tribunale di Palermo Stefania Brambille ha disposto il rinvio a giudizio di quattro imputati coinvolti nella maxi inchiesta “Hybris”, che ha permesso ai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, di smantellare un gruppo criminale dedito alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, che aveva base nel quartiere Bronx di Licata e ramificazioni per il rifornimento, a Gela e Catania. A processo finiscono: Francesco Cavaleri, 43 anni di Licata; Fabio Della Rossa, 38 anni di Cercola; Antonietta Casaccio, 41 anni di Licata e Fabrizio Truisi, 39 anni di Licata. Tutti compariranno davanti i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, il prossimo 8 febbraio. Hanno scelto ii rito abbreviato, invece: Michele Cavaleri, 45 anni di Licata; Lillo Serravalle, 51 anni di Licata; Angelo Sorriso, 46 anni di Licata; Concetta Maddalena Marino, 48 anni di Licata; Ferdinando Roberto Serravalle, 26 anni di Licata. Per loro il processo proseguirà il prossimo 2 febbraio con la requisitoria del pubblico ministero mentre il 28 febbraio sarà la volta delle arringhe degli avvocati della difesa. Tutti quanti sono accusati, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio di droga e detenzione illegali di armi da sparo. I tanti clienti per acquistare la cocaina utilizzavano i social, soprattutto WhatsApp e Facebook, ordinando la droga e facendo ricorso anche ad un linguaggio criptato. Per la cessione delle dosi c’erano i modi più svariati, anche con il paniere, talvolta una delle donne coinvolte per consegnare la coca incaricava la figlia minore. Un lavoro lungo, circostanziato, attento. Ci è voluto tutto l’impegno della Mobile per espugnare quello che era considerato il “Fort-Apache” dello spaccio: un agglomerato abitativo popolare di Licata, tradizionalmente noto come il “Bronx”.

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