Giuseppe Tuzzolino, 43 anni, di Agrigento collaboratore di giustizia, poi sconfessato da alcune inchieste che lo hanno bollato come “falso pentito”, è stato rinviato a giudizio per l’accusa di calunnia aggravata ai danni di due imprenditori gelesi. L’imputato avrebbe accusato gli imprenditori gelesi Luca, titolari di un’azienda che commercializzava auto, finiti al centro della maxi inchiesta “Camaleonte”, di avere organizzato alcuni summit della criminalità organizzata in locali di loro proprietà. Una circostanza che si è rivelata del tutto infondata. Nelle scorse settimane il 43enne è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione dal Tribunale di Palermo per il reato di calunnia nei confronti della direttrice generale della Fondazione Federico II ed ex dirigente regionale Patrizia Monterosso. E alcuni mesi prima è stato condannato in via definitiva a 4 anni di reclusione per calunnia nei confronti dell’avvocato Salvatore Pennica, suo ex difensore che fu accusato falsamente di avere custodito su suo incarico, nel 2013, supporti informatici contenenti rivelazioni “scottanti” su politica, malaffare e corruzione a tutti i livelli.
