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Ci sono alcuni sospettati per l’omicidio di Badr. A dare l’allarme delle turiste. La sorella: Lavorava sodo per la famiglia 

Ci sono alcuni sospettati per l’omicidio del cameriere algerino Badr Boudjemai  di 41 anni che tutti conoscevano come Samir, avvenuto la notte di sabato a Palermo. Da questa mattina diverse persone sono state portate al comando provinciale dei carabinieri per essere sentiti dagli investigatori.

Le indagini hanno avuto un’accelerazione dopo che sono state visionate le immagini dei sistemi di video-sorveglianza e l’analisi del telefonino della vittima. Sono in corso perquisizioni in alcune case. I carabinieri cercano anche gli indumenti indossati dall’omicida. Ancora non è chiaro il movente, non è escluso che potrebbe essere anche futile, legato a qualche lite avvenuta nei pressi del luogo di lavoro. Le indagini sono condotte dai militari dal reparto operativo guidato da Ivan Boracchia, coordinata dal pm Vincenzo Amico.

Erano state due turiste canadesi in vacanza a sentire i colpi di pistola mentre camminavano nei pressi di via Roma. Li hanno scambiati per petardi. Poi hanno visto il corpo del cameriere nel marciapiede, proprio di fronte al Palazzo delle Poste. A terra non ci sono bossoli di proiettili. L’assassino ha usato un revolver. Pare che possa essere stato un delitto d’impeto. In via Roma ci sono numerose telecamere. Farmacia, mini market, una banca, altri esercizi commerciali, quelle del Comune per i varchi della Ztl. Il cameriere è stato freddato mentre tornava a casa. Aveva mandato un messaggio alla moglie. Ma a casa non è più tornato.

«Mio fratello era una persona buona che lavorava per la sua famiglia, per la moglie e i due figli piccoli che adorava». Parla Fella Boudjemai,  la sorella di Badreddine Boudjemai. 

«Anche la sera dell’omicidio, come faceva sempre quando finiva di lavorare, ha mandato un messaggio alla moglie: “Sto tornando”. Ma lui non è arrivato mai – dice Fella Boudjemai, mediatore culturale che lavora per Medici senza Frontiere -. Andrò dai carabinieri per sapere del delitto di mio fratello. In famiglia non riusciamo a comprendere cosa sia successo. Tutti sanno che mio fratello era una persona buona che adorava la sua famiglia. Padre di due figli di cinque e un anno. Dopo la nascita del secondo figlio, la moglie è rimasta a casa, pensava a tutto lui. Lavorava dalla mattina alla sera». La famiglia abita in via Roma, nella zona del supermercato Lidl. Badr stava tornando a casa. In questi giorni era arrivata anche la madre dell’uomo. La notizia dell’omicidio ha lasciato nella disperazione i parenti che questa mattina sono stati sentiti al comando provinciale. La madre dell’uomo ucciso era visibilmente sconvolta. È stata soccorsa dai sanitari. «Mio fratello ha lavorato in altri locali di Palermo – aggiunge la sorella – da via Olivella a via Maqueda. Era conosciuto da tanti e amato. Sorrideva sempre al lavoro. Era una persona splendida».

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