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Ha violentato la figlia minacciandola con la pistola: condannato netturbino di Favara

Inflitti 7 anni e 10 mesi di reclusione per un netturbino 55enne di Favara, arrestato il 10 gennaio del 2019 – poi tornato libero per scadenza dei termini – con le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti ai danni della figlia. La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, che hanno pure deciso la condanna a 6 mesi di reclusione ciascuno per la moglie e due cognati dell’operatore ecologico, accusati di favoreggiamento personale per avere mentito durante le indagini con l’obiettivo di garantire l’impunità al familiare.

Il pubblico ministero Gloria Andreoli, a margine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a nove anni di carcere per il principale imputato, e nove mesi, invece, per gli altri. Gli abusi sarebbero avvenuti anche in presenza dei tre nipoti in tenera età. La donna, dopo la separazione dal marito, era tornata a vivere dal padre insieme ai tre figlioletti. Da quel momento in avanti sarebbe iniziato l’incubo fatto di violenze sessuali, percosse e umiliazioni. I fatti contestati all’uomo, risalgono al periodo, che va dal gennaio del 2016 al settembre del 2017. Numerosi gli episodi denunciata dalla vittima. In un’occasione, il padre-nonno si sarebbe introdotto nella stanza, dove si trovava la figlia insieme ai bambini, e l’avrebbe colpita con uno schiaffo al volto sino a stordirla, poi tirandole i capelli, dopo averla trascinata, si sarebbe spogliato, e avrebbe tolto i vestiti a lei, abusando sessualmente della stessa.

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