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Irene Catarella promuove la poesia come strumento per evitare stupri e violenze di ogni genere

Intervista alla Professoressa Irene Catarella che promuove la poesia come strumento per evitare stupri e violenze di ogni genere

– Professoressa Catarella siamo tutti indignati per lo stupro avvenuto in questi giorni a Palermo. Le chiediamo una riflessione su quanto successo e che ci spieghi come la poesia possa essere un antidoto ai cattivi comportamenti e alle violenze di ogni genere.

Lo stupro di massa a Palermo che ha visto 7 ragazzi violentare simultaneamente una giovane diciannovenne ha sconvolto tutti. Ci siamo chiesti come sia possibile che le nostre nuove generazioni siano capaci di un atto così ignobile e ingiustificabile. Chiedersi il perché di qualcosa è il primo passo per cercare una soluzione affinché non si ripeta un gesto così degradante per l’intera società. Quando succede l’impensabile non si può restare inermi, ma si devono indagare le radici di un simile misfatto. Io ritengo che la nostra società abbia nutrito i giovani dal punto di vista materiale e ogni persona dal punto di vista del benessere materiale, ma si sia dimenticata di nutrire l’anima. L’anima si nutre con tutte quelle cose che non sembrano concrete perché apparentemente oggi appaiono inconsistenti in quanto non contribuiscono direttamente a raggiungere e aumentare la ricchezza economica e il potere sugli altri, le due cose considerate in modo sbagliato gli unici obiettivi da perseguire per stare bene. Quando entro in classe e i miei alunni mi domandano a che cosa serva la poesia, perché si studia la letteratura, io rispondo che servono per migliorarci, per evolverci, per alimentare dentro di noi i veri valori della vita, per aprirci nuovi orizzonti di bene, di progresso e di civiltà, per consolarci dagli affanni, per moltiplicare le gioie, per guarirci dalle ferite, per cambiare le cose che sono ingiuste, per risvegliare le coscienze. E loro all’inizio mi guardano perplessi, ma quando poi cominciamo a leggere i versi, a sentire le parole incisive che toccano l’anima, quando iniziano loro stessi a scriverli osservando e attenzionando se stessi e il mondo e attivando il loro #mentecuore all’#emozioneriflessione, allora capiscono e toccano con mano le mie parole e si sentono più forti, più centrati, più consapevoli del fatto che agire per il bene degli altri rispettandoli è agire per il bene di se stessi. I giovani devono accostarsi alla poesia, nutrirsi di essa, devono diventare loro stessi compositori di versi che scaturiscono dalla loro essenza più profonda per nutrire anche gli altri con la voce della loro bellezza interiore. Per questo motivo ho creato la poesia dell’# per rivestirla di contemporaneità e fare sentire alle nuove generazioni che essa è anche figlia del loro tempo e vuole raccontare e promuovere la loro esistenza nel #quieora. Leggere le poesie, scrivere le poesie è uno strumento valido per fare in modo che i nostri giovani ritrovino la #poesiadellavita.

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