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Naro. Incendio alla coop Livatino Libera Terra, Brandara: La solidarietà non basta più. Messaggi Regione e Chiesa 

“La solidarietà non basta più. Oggi siamo ovviamente vicini alla Coop “Livatino Libera Terra” ma credo che le parole non bastino davvero più. Anzi, credo siano divenute davvero inutili. E’ possibile pensare che, ciclicamente, quella che è oggi l’unica realtà creata sui terreni confiscati alla mafia, possa rimanere ostaggio dei violenti? Certo, anche in precedenza non è mancata la vicinanza delle istituzioni, non sono mancate le parole e non sono mancati i fatti. Eppure? Siamo ancora qui, a raccontare di un nuovo danneggiamento che ha distrutto tanto lavoro fatto. Ci si sente impotenti davanti a tutto ciò. E’ chiaro, lampante, che questa è una battaglia da combattere con l’impegno di tutti: enti pubblici, apparati dello Stato e soprattutto cittadini. Non lasciamo che siano i violenti, gli ingiusti, i mafiosi a vincere”.

Lo dichiara in una nota il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara.

L’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, esprime prossimità umana ed evangelica ai soci della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” di Naro per l’incendio doloso che ha distrutto ettari di terreno coltivati a grano, pronti per la mietitura. Mons. Damiano auspica ancora una volta un impegno corale di tutti i cittadini dell’Arcidiocesi con cui manifestare piena solidarietà ai soci della cooperativa che si impegnano da anni nella lotta alla mafia e all’illegalità, coltivando i terreni confiscati ai mafiosi. Anche dopo tre incendi dolosi che negli ultimi anni hanno distrutto le coltivazioni di lenticchie prima e di grano poi, la cooperativa Livatino prosegue il suo lavoro dimostrando di essere un avamposto di resistenza alla criminalità organizzata.

«Esprimo la mia solidarietà alla Cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” per l’incendio doloso che ha colpito i terreni coltivati a grano sul fondo confiscato alla mafia. L’attività della cooperativa è da sempre baluardo di legalità e testimonianza concreta di come possa impiantarsi il seme del lavoro e dell’impresa sana lì dove prosperava l’illegalità, facendo recuperare allo Stato e alla società porzioni di territorio. Al più presto mi recherò a Naro per incontrare i responsabili della cooperativa, la cui attività ispirata alla figura del Beato Rosario Livatino è esempio e stimolo per noi tutti». Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione e assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, in seguito all’incendio doloso in contrada Gibbesi, a Naro. 

A Naro un  incendio doloso ha carbonizzato trenta ettari di terreno coltivati a grano. Si tratta dell’ennesimo rogo che colpisce la cooperativa “Le terre di Rosario Livatino – Libera terra”, che gestisce i fondi agricoli di contrada “Gibbesi”, confiscati alla mafia. Le fiamme sono divampate, in un arco di tempo, compreso tra il 24 e il 26 giugno. Nessuno nell’immediatezza ha avvertito i vigili del fuoco, con i soci della cooperativa che hanno trovato solo cenere.

L’ammontare del danno è stato quantificato in 20.000 euro. Ad indagare sono i carabinieri della Stazione cittadina, coordinati dal Comando compagnia di Licata, dopo aver raccolto la denuncia, a carico di ignoti, presentata dal legale rappresentante della cooperativa. La Procura della Repubblica di Agrigento, subito avvertita, ha aperto un fascicolo d’inchiesta, con l’ipotesi di reato di danneggiamento a seguito di incendio. E’ certo, però, purtroppo, che l’area interessata non è coperta da impianti di videosorveglianza. Alla cooperativa, negli anni addietro, è stato affidato il bene, confiscato alla mafia, di contrada “Robadao” e successivamente quello di contrada “Gibbesi”. I terreni fanno parte di un grande complesso voluto dal giudice Livatino. Negli ultimi anni nella stessa zona sono scoppiati altri roghi.

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