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Uccide il marito col cianuro, condannata a 30 anni, resta a casa perché ha il figlio piccolo

Palermo- Anche la Cassazione conferma che Loredana Graziano, condannata a 30 anni per l’omicidio del marito, il pizzaiolo Sebastiano Rosella Musico, può restare agli arresti domiciliari: e questo perchè ha un bambino piccolo da accudire. I supremi giudici hanno così respinto il ricorso presentato dalla Procura generale di Palermo contro la decisione del tribunale del riesame, che aveva già concesso alla donna, nonostante la gravissima accusa per la quale è stata ritenuta colpevole in primo e secondo grado, di stare a casa anzichè in cella.

Era stata la parte civile, dopo la decisione del riesame del febbraio scorso, a sollecitare il ricorso del pg: il 30 gennaio la corte d’assise d’appello aveva confermato la condanna a 30 anni ma poco più di una settimana dopo, l’8 febbraio, il riesame aveva accolto il ricorso dell’avvocato Vincenzo Lo Re sul piano cautelare. In sostanza c’era stato un primo annullamento sul punto, da parte della Cassazione, e soprattutto il collegio presieduto da Angelo Pellino, che aveva condannato la Graziano, non aveva spiegato a sufficienza quali fossero le ragioni eccezionali e attuali che l’avevano indotto a mantenere la custodia in carcere, costringendo il bimbo – all’epoca di diciotto mesi – a rimanere con la mamma in cella. Sebastiano Rosella Musico era morto il 22 gennaio 2019. Poco tempo dopo era venuto fuori che il decesso non era stato provocato da un infarto, come si era pensato in un primo momento, ma dal cianuro, che gli sarebbe stato somministrato dalla moglie nelle pietanze

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