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Palma di Montechiaro. Ha ucciso il cognato: annullata condanna. 

La Corte di Cassazione ha annullato la condanna a dieci anni e quattro mesi di reclusione nei confronti di Raimondo Burgio, 40 anni di Palma di Montechiaro, accusato dell’omicidio del cognato Ignazio Scopelliti di 45 anni. Il delitto è avvenuto il primo novembre del 2018, a colpi di pistola, davanti all’abitazione della madre dell’imputato. I giudici ermellini hanno così disposto un nuovo processo, che si celebrerà davanti ad altra sezione della Corte di Appello di Palermo, al fine di valutare il riconoscimento delle attenuanti generiche. Burgio in primo grado fu condannato a 17 anni e 4 mesi. La pena fu poi ridotta in Appello in virtù del riconoscimento delle attenuanti e della provocazione: “L’imputato fu ripetutamente provocato con vilipendi e continue minacce, offese e umiliazioni” avevano scritto i giudici di secondo grado nelle motivazioni della sentenza. Adesso queste circostanze dovranno nuovamente essere valutate da un’altra Corte. All’origine dell’omicidio, secondo la ricostruzione dei fatti, ci sarebbero stati dei contrasti accesi fra la vittima e la moglie, sorella dell’imputato, i cui rapporti si erano incrinati. L’omicidio fu ripreso da alcune telecamere di sorveglianza che insistevano nella zona e Burgio, dopo essere stato arrestato, ha confessato.

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