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Lampedusa. Barchino di migranti si ribalta, morta una donna. Ripresi gli sbarchi

Una donna della Guinea è morta annegata nel ribaltamento del barchino di sette metri con cui stava raggiungendo Lampedusa. Altri 46 migranti – fra cui 12 donne e 5 minori – sono stati salvati dalla guardia di finanza, intervenuta con una motovedetta nelle acque di fronte all’isola. La salma è stata portata al molo Favaloro.

Il ribaltamento della barca è avvenuto perché i migranti, vedendo i finanzieri, si sono alzati improvvisamente per richiamare l’attenzione dei soccorritori, facendo venire meno il bilanciamento del mezzo. I migranti hanno dichiarato di essere originari di Burkina Faso, Benin, Costa d’Avorio, Guinea, Gambia, Mali e Senegal e di essere partiti all’alba di ieri da Sfax, in Tunisia, pagando 1.500 dinari tunisini pari a poco meno di 450 euro. In precedenza quarantatré migranti, originari di Burkina Faso e Guinea, erano sbarcati a Lampedusa dopo essere stati soccorsi a largo dell’isola da una motovedetta della guardia costiera. A bordo anche 14 donne e 4 minori. Tutti viaggiavano su un barchino di 7 metri alla deriva. Questo gruppo è stato il primo ad arrivare dopo che da domenica sera gli approdi si erano fermati a causa delle brutte condizioni del mare. I 43 sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove ieri sera c’erano 291 persone. Hanno raccontato d’aver viaggiato a bordo di un peschereccio partito da Sfax, in Tunisia, alle ore 3 di ieri. Durante la notte, poco dopo le ore 24, tutti e 43 sono stati fatti scendere sul barchino di ferro, senza motore, e sono stati lasciati alla deriva. Il barchino – stando sempre alle dichiarazioni degli extracomunitari – era al traino del peschereccio fin dalla partenza.

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