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Consulta Aica ai vertici: Chiediamo bilanci e report manutenzioni

Consulta AICA , Presidente Alvise Gangarossa, scrive: 

Al Direttore generale di AICA dott. Guarneri e p.c. A Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento Cocciufa, 

al Commissario di AICA ing. Scalia, 

ai componenti del nuovo C.D.A., 

al Presidente dell’assemblea dei Soci di AICA dott. Provvidenza, 

al Presidente di ATI dott. Gueli

Oggetto: riscontro nota del 27-4-2023 dell’ing. Scalia e richiesta di documentazione per il prossimo incontro istituzionale tra la Consulta e i vertici di AICA.

L’incontro in Prefettura, richiesto dalla Consulta e concesso da Sua Eccellenza alla presenza dei vertici di AICA e delle altre associazioni del territorio è stato certamente positivo nel ristabilire una relazione tra organi statutari, deteriorata per mancanza di dialogo, o per meglio dire, per le richieste di riscontro su varie questioni da parte della Consulta e l’assenza di risposte da parte dei vertici di AICA. Era necessario e doveroso quindi imporre un cambio di condotta e per questo come Consulta esprimiamo sincera gratitudine a sua Eccelenza per aver consentito che ciò avenisse.

Premesso ciò e senza voler commentare i toni da “armistizio” usati sulla stampa, il primario interesse della Consulta è ricevere informazioni e risposte per poter svolgere il ruolo che lo Statuto di AICA le assegna, nel rispetto delle funzioni di ognuno. Così facendo sarà possibile avanzare pareri circostanziati, proposte fattibili, critiche costruttive e via dicendo, purchè, dall’altra parte si trovino occhi interessati a vedere e orecchie attente ad ascoltare.

Il primo spunto di questo “nuovo corso” proviene dalla lettera di “congedo” della Commissaria ing. Scalia, lettera presentata durante l’incontro in Prefettura e inviata alla Consulta via e-mail, sulla quale sono opportune diverse precisazioni che potranno essere di beneficio soprattuto all’insediando nuovo C.D.A. con l’auspicio che segni una netta DISCONTINUITA’ con quanto avvenuto in passato (e che abbia la capacità di farlo).

Ci spiace leggere solo adesso che la Commissaria Scalia abbia dovuto subire “cortesi consigli” da sindaci soci, in contrasto con quanto stabilito in assemblea o addirittura che, soggetti non titolati a farlo, avrebbero voluto imporre percorsi gestionali diversi dai deliberati assembleari. La Consulta nei suoi comunicati aveva paventato questo rischio, alimentato anche dall’opacità delle procedure decisionali operate finora. Siamo convinti che, per il bene di AICA, la Commissaria abbia opposto una virtuosa resistenza a tali pressioni, ma a nostro parere avrebbe dovuto anche denunciare tali comportamenti anomali. Concordiamo, finalmente, nel considerare AICA “…una realtà industriale che deve essere gestita con i criteri dell’efficienza, dell’efficacia, dell’economicità e della qualità del servizio”, ma quando si tratta di convertire l’enunciato in atti reali ci si scontra con “omissioni” e “devianze” che non rispettano l’enunciato. Se ne ricava l’impressione che oltre ad essere una “lettera aperta” sia più un’autoassoluzione, necessaria probabilmente alla luce dei risultati di questi 22 mesi di gestione, con più di 4 milioni di euro di perdita all’anno, circa 23.000 euro al giorno.

La Commissaria procede con un elenco di cose fatte, sul quale è opportuno soffermarsi:

“Si è proceduto alla nomina del nuovo Direttore Generale, mediante scorrimento della graduatoria”. Noi pensiamo che il vecchio CDA, del quale ella era vice Presidente, non avrebbe dovuto aspettare la delibera n° 2 /2023 dell’Assemblea dei Soci, perchè essendo questa una prerogativa del CDA e non dell’Assemblea, avrebbe dovuto respingere ingerenze indebite e procedere autonomamente allo scorrimento.

“Si e’ approvato il piano del fabbisogno del personale per il triennio 2023-2025, obbligatorio per Statuto”. Si può approvare un Piano del fabbisogno del personale, seppur obbligatorio, e subito dopo emettere un atto di indirizzo al Direttore per redigere il Bilancio Previsionale quando le cose, normalmente, vanno al contrario? Se per puro caso dal Bilancio Previsionale sortisse l’indicazione che il personale, quantitativamente, è eccessivo, si dovranno licenziare le risorse appena assunte?

“Con molta soddisfazione si e pervenuti all’approvazione dello schema di accordo sindacale per l’applicazione del CCNL gas e acqua a tutto il personale che permetterà l’allineamento dei contratti dei dipendenti e dello schema di accordo sugli incentivi”

Ci chiediamo se ci sia stata una proiezione preventiva di quale sia il costo di questo accordo e se ci sia la copertura finanziaria per sostenerlo. Per la doverosa tutela degli interessi di tutti i lavoratori ed evitare che si incominci l’opera di sciacallaggio mediatico a danno di chi si pone questi interrogativi, sarebbe stata più che opportuna una simulazione, per evitare che quanto spetta, anche per una questione di equità e giustizia, a tutti i lavoratori dipenda da fantomatici ripianamenti dei debiti da parte dei Sindaci dei Comuni Soci.

“Si è formulata, anche se non ancora formalmente deliberata, la proposta ai Comuni Soci circa la patrimonializzazione delle somme relative all’erogazione straordinaria di cui all’art.2 della legge regionale n° /2021 del 3/08/2021.”

Nel report della Consulta del 28-11-2022, inviato ad AICA, ad ATI e alla Prefettura, al punto n.6 affrontiamo la questione del prestito regionale, da noi criticato a suo tempo. Per agevolare la comprensione della questione ne citiamo un estratto: “Si fa presente che essendo in presenza di una gestione aziendale in difficoltà per le carenze prima descritte, la funzione del prestito di 10 milioni si configura come mero soccorso finanziario, per disporre di risorse finanziarie che altrimenti dovrebbero generarsi dalla gestione efficiente, da cui generare flussi finanziari propri e non “esterni”. Considerato che l’azienda rileva delle perdite economiche (Bilancio 2021) e con esse la corrispondente carenza di liquidità, la funzione del prestito in questione andrebbe a sopperirne impropriamente gli effetti”. Il perseverare del’ing. Scalia e del Presidente Provvidenza sulla strada della patrimonializzazione di queste somme, a nostro parere, non risolve il problema della mancata bancabilità di AICA, ma l’aggrava sollevando ulteriori complicazioni: 1) date le condizioni attuali di forte sbilanciamento tra entrate ed uscite, il capitale iniziale così utilizzato si eroderebbe in breve tempo e si riproporrebbe il problema attuale solo rimandato nel prossimo futuro. 2) I Comuni che non hanno sottoscritto il prestito, che sono la maggioranza, come dovrebbero contribuire alla patrimonializzazione? 3) I Comuni in dissesto, oppure con dei rigorosi piani di rientro, in che condizioni si ritroverebbero per contribuire a questo esborso?

Come Consulta abbiamo fin dall’inizio proposto la strada alternativa dell’efficientamento delle risorse di cui AICA è già in possesso, ma che non sfrutta appieno. In questo senso la Consulta

richiede il riscontro scritto alla diffida oggetto dell’incontro in Prefettura, con specifico riferimento all’inapplicabilità di un coefficiente perequativo (che darebbe risorse certe e immediate ad AICA e consentirebbe di ripianare le perdite dovute all’aumento dell’energia elettrica) e alle prospettive reali di realizzazione del progetto REACT EU sottolineando i costi e i tempi concretamente attuabili.

“E’ stato approvato il budget 2022/2024, seppur con un Piano Interventi Provvisorio”

Ci chiediamo come poter interpretare questa affermazione. C’è affollamento nel presentare interventi? C’è disaccordo nell’indicare le priorità? Oppure la politica non ha ancora trovato il giusto equilibrio tra le varie sensibilità in gioco? La priorità da riconoscere alla realizzazione degli interventi è di pura emanazione tecnica e non può essere condizionata dai “cortesi consigli” prima richiamati, ora di un sindaco ora di un altro. Giusto per essere chiari ed espliciti e per dare forza e sostanza a quanto ci ha raccomandato S.E. il Prefetto in riferimento alla trasparenza di AICA, chiediamo un report che ci consenta di effettuare un esame di quanti interventi sono stati effettuati in ogni realtà cittadina, il loro titolo, l’ordine di priorità ed il costo totale. L’assenza di tali atti consente a chi vuole proseguire in un regime di “opacità” di continuare a farlo, a discapito della corretta gestione del bene pubblico.

“Per dare credibilità all’Azienda è urgente che i Sindaci decidano come ripianare i debiti di Bilancio derivanti dall’incremento della spesa dell’energia elettrica per gli anni 2021 e 2022” Segnaliamo che a questo proposito è stata presentata in Assemblea dei Sindaci la proposta di aumento tariffario. Fu detto ai sindaci prima e ai cittadini poi, che l’aumento tariffario serviva a pareggiare gli aumenti dei costi energetici. Questa affermazione va in evidente contraddizione con le ragioni dell’aumento tariffario. Se quell’aumento a carico dei cittadini utenti NON E’ SERVITO PER COPRIRE I MAGGIORI COSTI DI FORNITURA ELETTRICA a cosa è servito?

E ancora: “è stata proposta dal Direttore Generale al Commissario Straordinario, con l’urgenza del caso e in attesa del nuovo CDA, una delibera in cui si chiede alla Proprietà di ripianare i debiti, che non si possono nascondere, e contestualmentedi patrimonializzare l’Azienda…”

Viene spontaneo chiedersi, a meno di non considerare questa affermazione una boutade, se ci siano debiti da ripianare che invece è possibile nascondere, quali siano e quanti siano. Sarebbe molto istruttivo per capire fino ad ora come e con quali criteri è stata gestita Aica. Lo chiediamo noi, ve lo ha raccomandato S.E. il Prefetto e se lo chiedono i cittadini che a fronte di canoni, non certo di favore, ricevono un servizio non all’altezza.

In conclusione, rinnoviamo la richiesta di documentazione già avanzata in data 22-3-2023, propedeutica all’incontro da noi più volte richiesto, da S.E. il Prefetto raccomandato e promesso dai vertici di AICA, che elenchiamo di seguito:

 Bilancio consuntivo 2022 e previsionale 2022-2024 (art.20, punti 3 e 5 dello statuto).

 Relazioni semestrali sul livello dei servizi erogati e sulla gestione complessiva dell’Azienda

(visto art.48 dello Statuto).

 Riscontro della diffida del 28-1-2023 e report sulla realizzabilità effettiva del REACT-EU

entro il 31-12-2023.

 report sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie, il luogo, il titolo, l’ordine di priorità e il costo

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