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San Cataldo. SGB: Mense scolastiche, vietato protestare contro contratti da fame? 

SGB: “Contratti precari e da fame, ed è l’azienda a lamentarsi delle proteste?”
In questi giorni è stato riavviato l’appalto dei servizi di refezione scolastica nel Comune di San Cataldo, acquisito dal Gruppo Innova, con sede a Roma.

Nel cambio appalto devono essere garantite a lavoratori e lavoratrici le stesse condizioni economiche e contrattuali precedenti e necessariamente prima di firmare i contratti individuali, se non si firma un accordo che ne preveda le condizioni, i lavoratori hanno diritto di sottoporre il proprio contratto al sindacato di fiducia per verificarne le condizioni previste, cosa che i lavoratori iscritti a SGB hanno preteso, ricevendo in cambio minacce sanzionatorie.

E’ bastata la rivendicazione di questo elementare diritto dei lavoratori per creare uno scontro con l’azienda che ha risposto all’indizione del presidio/assemblea di protesta indetto da SGB con la richiesta a Prefettura e Digos di fermare la protesta accusando il sindacato di strumentalizzare i lavoratori e di usare le proteste a scopo ritorsivo”, così Aldo Mucci, delegato SGB Sindacato Generale di Base.

Lavoratori, è opportuno ricordarlo, con contratti di 3 ore al giorno, ottenuti con lotte recenti perché erano ancora meno nel precedente appalto, che si fermano ad ogni interruzione scolastica, in una condizione vergognosa, ormai tragicamente normale, che dovrebbe fare ancora più impallidire in quello che è un appalto pubblico con soldi pubblici” continua Vincenzo Capomolla, altro delegato SGB.

Queste le condizioni, ma è l’azienda a lamentarsi, con una lettera a Digos e Prefetto. Persino ridicolo, se non fosse una questione gravissima: la tesi che il lavoro sindacale di SGB e la protesta in piazza dei lavoratori sia un modo illegale per estorcere al datore di lavoro miglioramenti contrattualiUna tesi già vista in questi mesi usare contro altri sindacati di base conflittuali, una teoria inquisitoria con conseguenti arresti dei sindacalisti coinvolti nelle lotte”.

Oggi”, concludono “ Uno sciopero generale contro le attuali condizioni dei lavoratori che hanno salari da fame, che vivono condizioni contrattuali misere pur svolgendo servizi pubblici ‘essenziali’ all’interno di un meccanismo di appalti spesso opachi e con l’unico obiettivo di ridurre i costi del lavoro a favore del profitto dell’azienda appaltatrice, non possiamo che ribadire che lottare per i diritti dei lavoratori, contro precariato, sfruttamento, contratti e salari vergognosi è un dovere, altro che un reato.”

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