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“Caltanissetta Si Cura”: Rischiamo di perdere anche il “Parco Dubini”?

Associazione “Caltanissetta Si Cura”, Pres.Sergio Cirlinci, Vice Pres.Rita Capraro, Segr.Adriana Marotta e Sonia Licalsi, supervisore alla comunicazione: 

Come Associazione ci corre l’obbligo evidenziare che mentre i cittadini dibattono e si impegnano su come migliorare la città, per renderla più vivibile, rilancio del centro storico, impiantistica sportiva, viabilità, Antenna Rai, Università, Policlinico et., etc..la vigilia di capodanno segna quella che potrebbe essere la perdita, con conseguente fine o limitazione della fruibilità, di quello che viene da molti definito un “polmone urbano”, il parco Dubini, dove moltissime persone vanno per passeggiare con i bambini, fare attività sportiva, portare i cani, respirando aria buona e fresca d’estate. Dall’Albo Pretorio dellAsp, proprietaria dell’intero Parco, struttura compresa, si apprende infatti che l’area a breve potrebbe essere destinata a ben altro. La delibera n. 0003024 del 31/12/2022 recita: “Risanamento conservativo della struttura sanitaria <A. Dubini> di Viale Luigi Monaco – Caltanissetta, per la realizzazione di una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) in attuazione dell’art. 3 ter della L. n. 9/2012”. Ma esattamente cosa è una R.E.M.S.. Sono “residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, strutture sanitarie adibite all’accoglienza di autori di reato ritenuti infermi o seminfermi di mente, nonché socialmente pericolosi alla luce dei criteri delineati dall’art. 133 c.p.26 mag 2022″…”Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, in Italia, indica una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi”. Precisiamo che non si è contrari a tali istituti, ma la preoccupazione sorge su cosa ciò comporterebbe per la collettività; potrebbe, il condizionale è d’obbligo, limitare, se non vietare del tutto, l’utilizzo del parco da parte dei cittadini, ovviamente motivi di sicurezza lo imporrebbero o ne limiterebbero l’uso. Colpisce che a distanza di quasi tre mesi nè la politica locale tutta, nè tutte le associazioni ambientalistiche, che tanto si sono impegnate in questi anni per il miglioramento dello stesso parco, gli amici dei cani, che hanno all’interno creato aree di sgambettamento, pare ne abbiano saputo nulla o, se hanno saputo qualcosa, cosa che non pensiamo, non hanno proferito parola. Non si faccia lo stesso errore commesso tanti anni fa con il Parco Testasecca, chi ha qualche capello bianco ricorderà. I cittadini, nell’attesa di sapere che fine farà l’Antenna Rai, dove potrebbe nascere un bel parco, ha pochi spazi verdi a disposizione. Si verifici e ci si attivi per evitare che la città possa perdere la fruizione del parco. Perché rischiare di perdere anche quel poco che sino ad oggi è stato messo a nostra disposizione ?

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