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Società, a cura della dott.ssa Maria De Fazio: La violenza contro gli anziani e l’invecchiamento della popolazione

Nell’ ultimo ventennio si è assistito ad un crescente invecchiamento della popolazione, per via del progresso medico, delle nascite ridotte e del miglioramento della qualità della vita. Suddetto fenomeno ha provocato un aumento degli stati di isolamento e delle patologie cronico degenerative, causa di una maggiore dipendenza da terzi, il più delle volte familiari (caregiver familiari). 

L’ anziano, la cui autonomia oscilla verso il baratro, diventa vittima di uno stato confusionale e in preda al senso di colpevolezza per la personale situazione di precarietà, accresce la sfiducia in se stesso. Discriminato da una società che privilegia il bello e il sano, l’ anziano diventa impotente nel reagire ai soprusi subiti, dall’ abuso fisico all’ incuria, dalla violenza economica all’ abbandono. L’ anziano subisce maltrattamenti per mano di familiari, operatori dei servizi domiciliari, di badanti o all’ interno delle strutture residenziali. Al fine di contrastare la violenza sugli anziani è necessario instaurare delle telecamere di sorveglianza all’ interno delle strutture, segnalare gli abusi all’ Autorità Giudiziaria, garantire che l’ anziano non chiuda le porte con il mondo esterno e favorire il mantenimento dei suoi interessi. È altresì fondamentale che gli anziani siano protagonisti della socializzazione, attraverso attività sportive, incontri culturali, tornei di carte, cene collettive o gite. Secondo l’ Oms, ogni anno nei paesi Europei circa 4 milioni di anziani subiscono violenza fisica e psicologica, riportando conseguenze a lungo termine come ad esempio la depressione. Suddetto fenomeno sarà in aumento nei prossimi anni.

Maria De Fazio, Assistente Sociale

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