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Lampedusa, naufragio, tre i morti: un uomo, una donna e una bambina. Rianimato un neonato 

Aveva un anno e mezzo la bambina, ivoriana, che ha perso la vita, ieri mattina, 6 gennaio, annegando ad oltre 30 miglia dalla costa di Lampedusa dopo che la barca di metallo di 7 metri, sulla quale viaggiava con la mamma, si è ribaltata ed è affondata.
Su quella barca, partita da Sfax in Tunisia, alle ore 5 di giovedì, erano complessivamente in 35 originari di Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Sierra Leone e Burkina Faso. Il barchino, uno dei tanti in difficoltà, era stato segnalato, ieri mattina, fuori dalle acque Sar italiane. È stata subito dirottata una motovedetta della Capitaneria e in volo s’è levato l’elicottero della Guardia di finanza. Quando i soccorritori sono giunti all’altezza delle coordinate fornite, non c’era però nessuna «carretta». Il barchino era già affondato.

Salgono a tre i cadaveri recuperati dopo il naufragio nel giorno dell’Epifania. Un uomo, una donna e la bambina. Rianimato un neonato che è stato salvato appena in tempo. 

La Procura di Agrigento, con l’aggiunto Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Si cercherà ovviamente di identificare gli scafisti che, ormai utilizzano barconi in lamiera con motore fuori bordo e non verniciati. 

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