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Caltanissetta, Consiglio comunale. Sindaco: Mio primo obiettivo liquidare l’Ato Rifiuti  

Per discutere del debito ATO  è stato convocato per ieri  martedì  11 ottobre con inizio alle ore 17, un consiglio comunale monotematico a Caltanissetta, richiesto dal sindaco Roberto Gambino e dall’assessore al Bilancio, Luciana Camizzi per fornire tutti i chiarimenti possibili sull’iter intrapreso dal loro insediamento fino alla decisione di saldare all’ATO rifiuti il debito (certificato) di 10 milioni. Il consiglio ha preso il via alle 19 per mancanza del numero dei consiglieri presenti in aula, 12 poi diventati 16. La seduta è stata sciolta intorno alle 23 per mancanza del numero legale e aggiornata ad oggi 12 ottobre alle 17. Il sindaco e l’assessore Camizzi hanno spiegato cosa li ha spinti a pagare 10 milioni all’Ato Ambiente chiedendo un’anticipazione di liquidità alla cassa depositi e prestiti. Gli accantonamenti in bilancio delle precedenti giunte non erano liquidità ma risorse di competenza. Un debito che risultava dagli atti amministrativi consultati che l’Amministrazione Gambino ha deciso di pagare con 10 milioni di euro da restituire in 30 anni. Il comune poteva pagare con fondi propri ma nel 2020 in piena pandemia, si è ritenuto di sfruttare l’opportunità data dal Decreto Sicurezza ottenendo un’anticipazione di liquidità da restituire con l’interesse massimo fisso del 1,22%. Si è scelto di salvare la cassa del Comune. È stato questo uno dei motivi che ha indotto l’amministrazione a chiudere la partita in modo definitivo come hanno fatto anche altri comuni. L’amministrazione ha agito a conclusione di un laborioso iter anche sulla base di 4 sentenze del Tribunale di Caltanissetta e di un rapporto del nucleo di polizia tributaria. “ Le due diligence del Professor Stagno D’alcontres, dell’amministrazione Ruvolo, fotografavano la situazione del 2012 e sono state solo un parere, una consulenza legale in termini generali. Dopo averle approfondite e ritenendo ci fossero inesattezze, trattandosi solo di un parere legale e non di un atto giudiziale ci siamo basati solo sulle quattro ordinanze emesse, volte all’accertamento del debito, alla sentenza del tribunale di rigetto dell’ istanza di fallimento e su un rapporto della guardia di finanza.” Ha dichiarato l’assessore al Bilancio Camizzi. Sentiamo adesso il sindaco Gambino: 

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