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Caro bollette, Confcommercio si mobilita anche nella provincia di Agrigento. 

 La giunta confederale ha condiviso la linea da intraprendere  in merito all’emergenza del caro bollette, puntando l’attenzione sulla crisi che si abbatterà nei prossimi mesi sulle imprese siciliane e decine di migliaia di famiglie della nostra isola. E’ stato predisposto, infatti, un documento che è stato inviato questa mattina dalla sede di Palermo della federazione di categoria ai vertici nazionali di Confcommercio per annunciare l’avvio di una azione di mobilitazione su vasta scala.

“Siamo già pronti ad una manifestazione, – dichiara Giuseppe Caruana presidente di Confcommercio Agrigento – e alla chiusura delle nostre attività”.

“Le piccole e medie imprese dei nostri comparti – è scritto nel documento firmato dal presidente regionale Gianluca Manenti che ha ottenuto in proposito l’avallo della Giunta siciliana – si trovano schiacciate da costi divenuti insostenibili per l’approvvigionamento di materie prime e di energia. Tutto ciò produce effetti a cascata terribilmente negativi sull’economia e la società siciliane. Come federazione di categoria operante sul territorio siciliano, paventiamo la conclusione dell’attività di centinaia e centinaia di realtà con conseguenti sospensioni dal lavoro o licenziamenti per migliaia di lavoratori. Ma non solo. E’ incombente il rischio di precipitare in condizioni di povertà relativa per quasi un quarto della popolazione. Un problema che naturalmente riguarda l’intero Paese ma che in Sicilia è aggravato dal fatto di partire già da una condizione di svantaggio”. “Purtroppo – è spiegato ancora – le misure finora adottate si sono rivelate insufficienti a fronteggiare una situazione che appare in peggioramento; e alcune evidenziano problemi di attuazione da correggere urgentemente, come la tassazione dei superprofitti delle imprese produttrici e fornitrici di beni energetici, mentre resta sullo sfondo il piano di emergenza energetica per il prossimo inverno, con ipotesi di razionamento del gas malgrado le direttive sul risparmio dei consumi energetici. Intendiamo dare un segnale forte. Magari “fermando” per un giorno intero la Sicilia. Chiederemo un confronto immediato e risolutivo sulla crisi dell’energia. Non è possibile attendere oltre. Più giorni passano, più attività imprenditoriali si perdono. E non lo possiamo consentire”.

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