Era arrivato dalla Sicilia da qualche ora, lo dimostrano anche le sue Instagram stories dove si vede uno scatto in bianco e nero dell’autostrada. Non si sa ancora se il suo intento fosse già omicida o volesse solo parlare con quella donna che tanto aveva amato ma che continuava a respingerlo.
Giovanni Padovani, di 27 anni ha atteso due ore sotto l’abitazione della sua vittima, Alessandra Matteuzzi, 56 anni. Quando intorno alle 21 la donna è rientrata gli ha intimato di andare via, ma il 27enne si è avvicinato a ha cominciato a colpirla a martellate, massacrandola nel cortile condominiale. La donna è morta a seguito di un trauma cranico.
Arrivati sul posto gli uomini dell’arma, hanno subito fermato l’aggressore che era rimasto fermo nel luogo del delitto. Secondo i racconti pare che la Matteuzzi l’avesse già denunciato tempo prima per stalking, accusa dalla quale ne era derivato un divieto di avvicinamento da parte del giudice.
“Se dovesse suonare quel ragazzo lei non gli apra”. Così la 56enne aveva raccomandato la sua vicina di casa. L’uomo ha giocato per il Giarre, per il Troina e a luglio aveva firmato un contratto con la Sancataldese. Nonostante fosse un abile calciatore, però lo sport non era il suo chiodo fisso, quella donna doveva essere sua. La sua ossessione però è finita nel peggiore dei modi.
Laura Lipari collaboratrice de IlGiornale.it
