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Stromboli. Un disastro, volontari rimuovono il fango, serve un piano strategico sull’ambiente. Reazioni politiche

Le forti piogge che hanno interessato l’arcipelago hanno causato criticità soprattutto a Stromboli: sull’isola allagamenti e colate di fango hanno invaso strade, danneggiato alcune abitazioni e veicoli. Per liberare le strade e mettere in sicurezza le strutture coinvolte al lavoro i vigili del fuoco e altre squadre dei vigili sono arrivate da Lipari e da Vulcano e il Comune di Lipari ha attivato i bobcat per rimuovere il fango. Volontari della Protezione civile sono giunti da Milazzo.

Sull’isola si è registrato un ferito le cui condizioni non sarebbero gravi, mentre decine di persone, come ha riferito  il sindaco Riccardo Gullo, hanno dovuto lasciare le loro case. 

Gullo, ha attivato il Coc (Centro operativo comunale) e il Coa (Centro operativo avanzato) per coordinare gli interventi. Residenti e turisti continuano a ripulire le strade con pale e secchi. Diversi i mezzi di trasporto travolti dalla pioggia e dal fango e ora fuori uso.

STROMBOLI, GENNUSO: “UN DISASTRO, SUBITO UN PIANO STRATEGICO 

SULL’AMBIENTE”

“Stromboli è in ginocchio, gli abitanti ancora tolgono fango e detriti da abitazioni e strade e il sindaco ha chiesto lo stato di calamità. Ancora una volta si assiste ad un’emergenza che doveva essere evitata. L’incendio di fine maggio che ha distrutto piante e alberi ha reso il terreno privo di vegetazione e, sotto l’incessante pioggia, sono venuti giù dalla montagna sabbia e fango. Come si può pensare ad abbandonare un territorio e non prevedere che l’incuria si tramuti in tragedia? Purtroppo in Sicilia manca una strategia sull’ambiente. Ma non solo, basti pensare che 138 comuni siciliani, il 35%, non possiede un piano di protezione civile e questo anche a causa della mancanza di fondi”. Lo dichiara Giuseppe Gennuso, componente della DC Nuova e candidato alle prossime elezioni regionali.

“A farne le spese, come sempre, è l’uomo. È come se il passato non fosse mai esistito, come se l’esperienza non servisse a migliorare. Ancora non abbiamo capito che la Terra va amata e custodita, protetta e alimentata. Gli eventi climatici violenti si susseguono sempre più velocemente e quasi non capiamo che se non adottiamo una politica ambientale nell’immediato, le conseguenze saranno catastrofiche. Ecco perché – continua Gennuso – ci vuole un piano a difesa del territorio, dove scene come quelle di Stromboli vengano previste e quindi il territorio messo subito in sicurezza, dove lo scempio della costa agrigentina, che va sempre più restringendosi a causa dell’erosione del mare, sia affrontato alla radice e non “curato” con interventi tampone, che sono solo palliativi e non scongiurano il crollo di costoni rocciosi a causa dei marosi che si sviluppano in occasione di forti mareggiate”.

“Bisogna avviare una progettazione che preveda la salvaguardia del territorio siciliano, sia esso marino che montano, conservandone anche l’integrità paesaggistica. Non è un sogno, tutto può essere realizzato, basta volerlo e programmare. Le questioni legate all’erosione costiera, così come le problematiche inerenti ad altri tipi di dissesti idrogeologici, sono un tema che non può non essere al centro della politica. Se da un lato è vero che questi problemi sono da ricercare prevalentemente nei comportamenti che l’uomo, dalla rivoluzione industriale in poi, ha tenuto nei confronti della natura, è pur vero che la politica e le Amministrazioni non hanno mai programmato, limitandosi ad interventi tampone. È finito il tempo di questi tipi di rimedi, la politica deve e può fare molto per il proprio territorio con un piano strategico sull’ambiente”, conclude Gennuso.

Fava “Musumeci non scarichi proprie frustrazioni su siciliani. Si occupi dell’emergenza”

“Musumeci, comprensibilmente frustrato per il benservito ricevuto dalla sua coalizione, sembra interessato solo a piazzare sé stesso e quel che rimane della sua corte in qualche collegio sicuro alla camera o al senato. 

Intanto, però, Stromboli è in piena emergenza e non un solo intervento sembra provenire da chi, ancora, è nominalmente Presidente della Regione. Chiediamo a Musumeci di rispettare il suo giuramento e di occuparsi della Sicilia prima che del proprio destino, cominciando con la dichiarazione dello stato di calamità naturale a Stromboli e dall’organizzazione dei primi essenziali interventi di emergenza” 

Lo dichiara Claudio Fava della lista “Cento passi per la Sicilia” 

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