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Corruzione: arrestato Giovanni Toti, presidente della regione Liguria

Terremoto in Liguria, arrestato con l’accusa di corruzione il presidente della Regione Giovanni Toti,con lui anche l’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale del colosso dell’energia Iren Paolo Emilio Signorini. Per quest’ultimo l’accusa è di «corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio». Al centro dell’indagine di questo presunto sistema corruttivo c’è Aldo Spinelli, noto imprenditore portuale. La commissione parlamentare Antimafia ha già chiesto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta della Dda genovese.

La guardia di finanza di Genova sta eseguendo un’ordinanza di misure cautelari, che vanno dal carcere all’interdizione. Finisce nelle indagini anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga,destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale. 

Secondo la procura di Genova, il gruppo aveva messo in piedi un sistema di favori sotto forma di tangenti che hanno sostenuto, di fatto, il governo politico. Tra le operazioni sotto la lente ci sono concessioni di aree portuali, come quella legata al Terminal Rinfuse, ma anche pagamenti occulti di spazi pubblicitari, come il maxi cartellone luminoso sul grattacielo più alto di Genova e dove spesso è apparsa la scritta Esselunga.

Al governatore Toti si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni : quelli di «trovare una soluzione» per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da «libera» a «privata»; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse degli Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2 dicembre 2021.

Tra gli inquisiti, in diversi filoni d’inchiesta guidati da sei diversi pubblici ministeri e coordinati dal capo della procura Nicola Piacente, anche l’attuale capo di gabinetto della Regione Matteo Cozzani: è accusato del reato di «corruzione elettorale», con l’aggravante del fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. 

Al governatore ligure e al suo capo di gabinetto Cozzani, nel dettaglio, viene poi contestato di «aver accettato la promessa di Moncada, (membro del cda di Esselunga) di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del giugno 2022 – si legge nelle carte -, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona».

Gli altri nomi sono quelli di Mauro Vianelli, presidente dell’Ente Bacini, Roberto Spinelli, figlio dell’imprenditore Aldo, Venanzio Maurici (sindacalista della Cgil), Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa: gli ultimi tre sono il collegamento nell’ambito della criminalità organizzata.

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