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Giovanni Pulci di Sommatino premiato a Nola per “Freccia del sud”: Premio Internazionale artistico letterario Scriptura

Venerdì sera, 3 maggio, nel suggestivo Museo Storico Archeologico della città di Nola (NA), si è svolta la cerimonia del “Premio Internazionale artistico letterario Scriptura” a cura della prof.ssa Anna Bruno. L’evento è stato patrocinato oltre al museo stesso, dal Ministero della Cultura, dall’associazione Meridies e dalla Proloco. Nel contesto ha avuto il riconoscimento, nella sezione -Silloge racconti- classificandosi al secondo posto, lo scrittore sommatinese Giovanni Pulci. In particolare l’attenzione dei giurati ha esaltato l’opera “Freccia del sud” che costituiva la silloge con l’altro racconto dal titolo “Trenta giorni in casa di riposo”, con la seguente motivazione:

“Freccia del sud” e “Trenta giorni in casa di riposo”, sono due storie come resoconti di esistenze tra loro lontane nel tempo e diverse per lo svolgimento degli eventi, ma accomunate da una forte valenza sociale che l’autore ha saputo imprimere con garbo e maestria di scrittura. Con una struttura ben articolata, entrambi i racconti affrontano problematiche scaturenti da fragilità e precarietà dell’essere umano, per giungere a un epilogo risolutivo tra riflessioni e approfondimento dai risvolti psicologici.

È una struggente storia, ambientata negli anni settanta, quando per poter dare dignità alla propria persona, per forza di cose, eri obbligato a prendere il treno, in questo caso l’Espresso “Freccia del sud” che univa la Sicilia alla Lombardia, Agrigento/Milano. Un lungo e lento serpentone di vagoni, che era sinonimo di partenze non brevi, che spesso accompagnava i passeggeri alla ricerca di lavoro al nord. Un desiderio non sempre realizzabile ma possibile, frutto di una scelta senza vie di fughe. Il giovane Piazza Santo è uno di questi, che trova nel capoluogo lombardo un lavoro da metalmeccanico nella grande sede automobilistica, ma, l’evoluzione sociale lo porta a dei cambiamenti che lo metterà difronte ad un dramma popolare, che piegò l’Italia, oltre lui, a subire duri anni di piombo.

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