Sono due gli indagati, e non uno, accusati dell’omicidio premeditato del 65enne bracciante agricolo Angelo Castronovo. Con Giuseppe Rallo, 31 anni, di Licata, residente a Palma, è stato formalmente accusato dell’omicidio anche un 63enne, di Palma di Montechiaro, che non è stato raggiunto da alcuna misura cautelare in carcere perché il Gip non ha ritenuto sufficienti gli indizi di colpevolezza a suo carico. Tuttavia, alle 4 di stamani ha subito le perquisizioni in tutti i luoghi di sua pertinenza. Giuseppe Rallo è risultato positivo all’esame dello Stub. Per questo motivo i carabinieri del nucleo Investigativo del Comando provinciale di Agrigento, che stamani hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Micaela Raimondo, hanno parlato “di gravi e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti del trentunenne ritenuto, allo stato degli atti, l’esecutore materiale del delitto”. Dalle carte dell’ordinanza emerge come i militari dell’Arma, immediatamente dopo la scoperta del cadavere crivellato del palmese, sottoposero più persone delle famiglie Rallo e Azzarello, ma anche sulle proprie autovetture, all’esame per cercare tracce di polvere da sparo. Su Giuseppe Rallo l’esito è stato positivo. Particelle di polvere da sparo sarebbero state riscontrate anche sui sedili dell’autovettura usata dall’indagato.
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