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Crisi idrica: Assemblea dei sindaci agrigentini, prefetto pronto a requisire fonti private 

È stata convocata oggi 4 aprile, nell’aula Giglia del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, l’Assemblea dei sindaci di Aica.

 Sul tavolo la severità idrica che interessa anche l’intero territorio agrigentino, oltre ad altre quattro province siciliane, per la quale occorrono soluzioni immediate per evitare rischi igienico sanitario e di ordine pubblico.

“La criticità idrica che sta interessando anche l’Agrigentino è il motivo per il quale ho convocato l’Assemblea dei sindaci – afferma il presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica, Alfonso Provvidenza – Ritengo che tale situazione imponga un intervento immediato e soluzioni veloci, capaci di risolvere un problema che riguarda tutti noi”.

 All’Assemblea dei sindaci è stato invitato anche il prefetto Filippo Romano che ha dichiarato: “Se necessario, requisiremo tutte le fonti private per utilizzarle”. Gli amministratori, in attesa della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale che su richiesta del governo Schifani potrebbe arrivare al vaglio del consiglio dei ministri nella seduta di mercoledì prossimo 10 aprile, si sono riuniti per cercare delle soluzioni che, in tempi ragionevolmente brevi, consentano ai cittadini di avere disponibili risorse idriche necessarie. 

Si sta valutando il ripristino del dissalatore di Porto Empedocle, un impianto inutilizzato da anni. Il sindaco di Agrigento Franco Miccichè ha fatto sapere che, sebbene siano necessari nuovi moduli, le condutture sono ancora in buono stato.

“Sono pronto a restituire il titolo di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 se la città dovesse essere ancora irrimediabilmente attanagliata dalla crisi idrica”.  Così ha sottolineato il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, partecipando all’Assemblea dei Sindaci dell’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, convocata in urgenza per discutere sulle possibili soluzioni per alleviare la grave crisi idrica incombente a causa della perdurante siccità.  

La seduta ricade nelle stesse ore in cui il governo regionale ha invocato dal Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica in Sicilia. 

E il sindaco Miccichè a tal proposito ha aggiunto: “Sono d’accordo. Bisogna coinvolgere il governo nazionale a sostegno di un’isola assetata e disperata. A breve incontrerò il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, che ben conosce la condizione infrastrutturale idrica della regione. Gli consegnerò un documento congiunto firmato da tutti i sindaci agrigentini affinchè siano adottate misure straordinarie. Ritengo che tra l’altro bisogna rendere utilizzabile il bacino più ampio a nostra disposizione, ovvero il mare, e quindi il ripristino o l’installazione dei dissalatori lungo la costa, ad esempio a Porto Empedocle dove vi è già un impianto dismesso”.  

“Sono consapevole – ha concluso Miccichè – dei gravissimi disagi che affliggono la popolazione, mi immedesimo nelle loro difficoltà, ne sono sinceramente amareggiato, ma rassicuro i miei concittadini che l’impegno dell’amministrazione di Agrigento a rimedio della crisi è e sarà tenace e agguerrito. Mi appello inoltre al sostegno sostanziale di tutta la deputazione locale, a prescindere dai colori politici. Confido negli ottimi e proficui rapporti con i nostri rappresentanti alla Regione Siciliana e, in particolare, con il presidente Schifani, che colgo l’occasione per ringraziare a fronte della costante attenzione che riserva al nostro territorio”.

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