EconomiaNews

Video interviste. Sciopero lavoratori Enel in tutta Italia, sit in davanti la prefettura di Agrigento

I lavoratori elettrici dell’ENEL incrociano le braccia in tutta Italia per denunciare la direzione che sta prendendo l’azienda. Lo sciopero, che si è tenuto questa mattina 8 marzo 2024, non è una rivendicazione salariale, ma un atto di responsabilità di fronte al depauperamento del servizio elettrico nazionale. Il nuovo management sembra concentrato unicamente sul profitto, trascurando le conseguenze di scelte che stanno distruggendo la dimensione industriale e le competenze elettriche dell’impresa. Enel, in quanto protagonista della transizione energetica e digitale del nostro Paese, dovrebbe invece investire sugli asset e sulle persone per cogliere le sfide future. La drastica razionalizzazione degli investimenti e la contrazione dei costi, in corso, hanno e avranno ripercussioni negative sulla qualità e sicurezza del servizio elettrico, oltre che sull’occupazione. L’indebitamento di Enel è frutto di scelte che hanno privilegiato investimenti all’estero, non certo del servizio nazionale. Lo Stato, privatizzando l’ENEL, si era riservato una quota significativa della proprietà aziendale per preservarne la sicurezza e l’interesse pubblico. Tuttavia, i Governi che si sono succeduti hanno mostrato maggiore interesse ai dividendi che al benessere del Paese. Enel ha deciso di abbandonare le attività elettriche esternalizzando le attività core, drastica riduzione degli investimenti nelle rinnovabili e disinvestendo in settori strategici come l’idroelettrico e la geotermia. Il Piano Industriale non presenta alcuna visione per il futuro, né per affrontare la transizione energetica, solo operazioni per quadrare i bilanci. Mantenendo gli organici sottodimensionati e non rispettando gli impegni sulle assunzioni già concordate. Non può essere il mercato a dettare le strategie di Enel, ma una responsabile direzione che prenda in carico la missione di erogare un servizio di pubblica utilità per i cittadini e le imprese. Enel vive grazie alle bollette degli italiani e non può mettere a rischio la sicurezza degli operatori addetti esternalizzando attività altamente specializzate. Lo spacchettamento della rete nazionale sarebbe un grave errore che farebbe compiere al Paese un salto indietro di decenni. I lavoratori ENEL chiedono un intervento del Governo e del Parlamento per rimettere al centro il futuro elettrico del Paese, il sistema produttivo dei territori e la qualità della vita dei cittadini. Le Istituzioni hanno il dovere di assumersi le proprie responsabilità e di ascoltare le preoccupazioni di chi, con dedizione e abnegazione, ha sempre garantito il funzionamento del servizio elettrico nazionale. A sostegno delle motivazioni dello sciopero si è tenuto un sit-in dei lavoratori organizzato dalle organizzazioni sindacali  FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL e UILTEC-UIL, con concentramento davanti la Prefettura di Agrigento dalle ore 09:30.

Articoli Simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto