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Operazione Zefiro, spaccio di cocaina ripescata in mare: eseguite 4 misure cautelari

Quattro degli 11 indagati coinvolti nell’operazione “Zefiro”, l’indagine che ha fatto luce su un vasto traffico di cocaina, sono stati raggiunti nuovamente da misure cautelari. Accolto il ricorso presentato dalla Procura di Agrigento. I provvedimenti sono stati notificati agli interessati dai carabinieri del Comando provinciale della città dei templi. In carcere è finito Antonino Di Maggio, 59 anni; agli arresti domiciliari Vincenzo Barbera, 30 anni e Giovanni Blandina, 90 anni; sottoposto all’obbligo di dimora Vincenzo Alessio Lo Verde, 34 anni.

I quattro, tutti di Lampedusa, sono difesi dagli avvocati Salvatore Penna Tirinnocchi, Fabio Quattrocchi e Vincenzo Caponnetto. L’impianto accusatorio ha retto interamente. L’inchiesta “Zefiro”, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto procuratore Giulia Sbocchia, è scattata la notte del 19 luglio scorso con un provvedimento di fermo eseguito dai carabinieri nei confronti di 11 indagati. L’indagine è la naturale prosecuzione dell’attività investigativa “Levante” che due anni fa portò al fermo di altrettante persone.

Tutto quanto è scaturito dall’arresto, scattato l’11 luglio del 2022, di Ignazio Umberto Blandina, 60 anni, figlio di Giovanni: i carabinieri gli hanno trovato in casa 24 chili di cocaina oltre a bilancini e denaro contante. Si era trattato del più grosso sequestro di droga mai eseguito nell’isola. Dall’arresto di Blandina, fra il febbraio e il luglio dell’anno scorso, sono scattati altri fermi. Il Gip del Tribunale di Agrigento, però, aveva rigettato le richieste dei magistrati di disporre una misura cautelare per altri indagati che, solo nelle scorse ore, si sono visti notificare il provvedimento.

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