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Consulta di Aica scrive al Prefetto: tariffe idriche illegittime di ATI ed AICA

Consulta di AICA, Presidente Alvise Gangarossa, scrive: 

A Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento dott. Filippo Romano 

e p.c. all’Assessore regionale all’energia e ai servizi di pubblica utilità On. Roberto Di Mauro 

al Presidente di ATI dott. Domenico Gueli 

al presidente dell’Assemblea dei Soci dott. Alfonso Provvidenza 

al Consiglio di amministrazione di AICA 

ai Comuni soci di AICA – loro sedi

Oggetto: mancata risposta del DG alla richiesta di verifica delle MISURE CORRETTIVE, approvate dal CDA in data 30/6/2023, protocollo PRT-0037774-2023 e RICADUTE SULLA ATTUALE TARIFFA.

La scrivente Consulta delle Associazioni di AICA – Azienda Idrica Comuni Agrigentini, ha tra i suoi compiti l’obbligo di verifica dell’attuazione del piano programma.

Considerato che in data 30/6/2023 il Consiglio di Amministrazione ha approvato un documento recante importanti MISURE CORRETTIVE, recependo anche istanze e proposte provenienti dalla Consulta, con l’obiettivo di RIMUOVERE LE CRITICITA’ RILEVATE E RIPORTARE IN EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO AICA, e che a tale scopo è stata affidata al Direttore Generale l’attuazione dei punti previsti per SCONGIURARE IL DETERIORAMENTO FINANZIARIO E OPERATIVO DELL’AZIENDA PUBBLICA E IL POSSIBILE RITORNO AL GESTORE PRIVATO.

Visto che, ad oggi, nessuna risposta in tal senso è pervenuta all’indirizzo della Consulta o in altre modalità pubbliche, è bene analizzare la situazione tariffaria e visualizzare come la mancata attuazione degli opportuni correttivi, con tempestività e competenza, generi a cascata, un effetto deleterio sulle tariffe pagate dai cittadini utenti. Lo schema della composizione dei costi, regolatorio delle tariffe, non si è attestato alle regole di composizione del Vincolo ai ricavi del gestore -VRG. Pertanto le Tariffe sono sostanzialmente squilibrate.

SITUAZIONE TARIFFARIA – ANNI 2021, 2022,2023

Sulle Tariffe applicate, da cui discendono gli importi caricati in bolletta per gli utenti, riteniamo non siano stati applicati, negli anni 2021, 2022 e 2023, i principi stabiliti da ARERA.

Stante il Metodo Tariffario Idrico del periodo 2020-2023 (MTI-3), il Valore dei Ricavi Garantito al gestore AICA, attraverso la Tariffa (il cosiddetto VRG – Vincolo Ricavi del Gestore), corrisponde all’ammontare dei costi riconosciuti come efficienti. Nei fatti, le entrate derivanti dalle bollette sono state sviate, o per meglio dire, non sono state destinate alle finalità previste nei Bilanci Preventivi e nel Piano d’Ambito, deliberati dall’ATI IDRICO.

Precisi obblighi prescrivono che le entrate vengano destinate all’ammortamento dei beni strumentali (macchinari, impianti, attrezzature), appostate nella voce del piano tariffario denominata CAPEX – somme da utilizzare per la ricostituzione dell’efficienza dei beni-infrastrutture usate, o loro acquisto al nuovo. Entrate devono essere destinate anche alle voci previste nel Piano Tariffario con la denominazione FONI ed ERC: la componente FONI è riferita ai fondi destinati agli Investimenti strutturali; la componente ERC è riferita agli investimenti e costi ambientali, in impianti di depurazione e loro potenziamento ed adeguamento (affinché siano funzionali ad assicurare un’adeguata qualità della risorsa restituita all’ambiente), alle attività di approvvigionamento acqua, alla realizzazione di nuove opere di captazione, nonché alla costruzione ed al potenziamento degli impianti di potabilizzazione. Ebbene quanto prescritto negli anni 2021 e 2022 non è avvenuto in modo adeguato, come previsto nel Piano Tariffario e nei Bilanci Preventivi. Per l’anno 2023, non si è a conoscenza di come vengano destinate le entrate, poiché non è stata redatta con trasparenza la Relazione Semestrale. TUTTAVIA IL PRESENTE CONTRIBUTO RITENIAMO DEBBA ESSERE TENUTO NELLA DOVUTA CONSIDERAZIONE PER LA CORREZIONE DEI PUNTI EVIDENZIATI ED AL BUON FINE DELLA REDAZIONE DEL BILANCIO CONSUNTIVO 2023.

Vanno posti in attenzione e verifica, rispetto alle entrate, la destinazione e i relativi costi dello smaltimento dei fanghi di depurazione.

Si ribadisce che ARERA ad oggi, non ha approvato le Tariffe praticate agli utenti per gli anni 2021, 2022, 2023, quindi potrebbero appalesarsi illegittime anche per l’Autorità idrica nazionale.

L’Amministrazione di AICA, unitamente all’amministrazione dell’ATI Idrico, dovrebbero fornire le fonti contabili, che certifichino gli elementi di costo e investimento sostenuti e registrati dalla gestione e verificare se questi siano stati trasmessi ad ARERA.

MOLTIPLICAZIONE TARIFFARIO TETA – DUBBI DI LEGITTIMITA’

Si ritiene, stante le precisazioni espresse poc’anzi, che l’ATI abbia indicato nel Piano Tariffario e nel Piano d’Ambito, elementi di costo e/o di investimento superiori a quelli indicati nelle fonti contabili obbligatorie. In carenza di fonti contabili, di atti, di dati certi e informazioni necessarie all’esatta determinazione tariffaria, come stabilito dalla Delibera Arera n.580/2019/R/idr, la Tariffa si determina d’ufficio ponendo il moltiplicatore tariffario TETA pari allo 0,9, considerato che hanno perdurato e perdurano sia le casistiche, che tali carenti presupposti.

Nei fatti, nel Piano Tariffario è stato applicato (Delibera dell’ATI Idrico del 30/11/2022) il moltiplicatore TETA per l’anno 2021 pari a 1,000, per l’anno 2022 pari a 1,084, per l’anno 2023 pari a 1,169; che in termini pratici rispetto allo 0,9 comporta un aggravio in bolletta agli utenti di circa il 10%; NUTRIAMO FORTI DUBBI SULLA SUSSISTENZA DELLE CONDIZIONI VIRTUOSE PER L’APPLICAZIONE DEI MOLTIPLICATORI ADOTTATI.

TARIFFA IDRICA – IN TRE ANNI AUMENTI DEL 27%

Altresì si rileva che il costo dell’acqua in bolletta per i cittadini, a seguito delle delibere dell’ATI Idrico, ha comportato un aumento dell’8,26% nel 2022 rispetto al 2021, ed un ulteriore aumento nel 2023 rispetto al 2022 del 7,84%. Tale che, infine, si sono cumulativamente applicati aumenti registrati pari a circa il 27%, ma nei fatti il servizio idrico-depurativo complessivo non ha registrato miglioramenti, in molti casi è anzi peggiorato.

Si evidenziano a seguire ulteriori condizioni che presiedono ad un’esatta applicazione della tariffa.

Si rileva inapplicata la Delibera ARERA del 5/5/2016 n.218/2016/R/idr e la Delibera del 21/12/2021 n.609/2021/R/idr, sugli obblighi di installazione, manutenzione, verifica dei contatori, adeguamenti di nuovi strumenti di misura, affinché si adempia agli obblighi di tutela per le utenze e si risolvano le problematiche di perdita delle acque, ed altresì per un’equa ripartizione dei costi del gestore in bolletta per tutti gli utenti senza disparità o illegittimi favoritismi, tenuto conto che risultano da documenti AICA circa 23.000 utenze che ricevono acqua senza contatori. A QUESTO PROPOSITO NON RISULTA ESSERE STATO APPLICATO IL PUNTO SULL’ADOZIONE DI UNA TARIFFA PEREQUATIVA PER LE UTENZE FORFETTARIE, PREVISTO DALLE MISURE CORRETTIVE.

Per l’anno 2024 vi è il serio rischio che l’ATI IDRICO approvi un aumento tariffario del 15%, secondo le facoltà stabilite da ARERA con il metodo tariffario MT-4. Tuttavia dinanzi ai consistenti disservizi ed inadempimenti un ulteriore aumento di questo tipo si tradurrebbe in un appesantimento insostenibile dei costi in bolletta per gli utenti.

 INDICATORI DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO NON AGGIORNATI

Non risultano aggiornati i dati e le informazioni sulla qualità del servizio idrico integrato in corrispondenza con i dettati della RQTI – Regolazione della qualità del servizio idrico integrato – e si rilevano le gravi criticità relative ai seguenti indicatori: macro-indicatore M1 relativo alle perdite idriche; macro-indicatore M2 relativo alle interruzioni del servizio; macro-indicatore M3 relativo alle inadeguate condizioni fisiche delle reti e degli impianti di distribuzione che minano la qualità dell’acqua erogata; macro-indicatore M4 relativo all’inadeguatezza del sistema fognario; macro-indicatore M5 relativo all’inadeguato recupero dello smaltimento dei fanghi di depurazione in discarica; macro-indicatore M6 relativo all’inadeguatezza dei sistemi di monitoraggio e dei trattamenti di rimozione dell’acqua destinata alla depurazione.

TARIFFA PIU’ ALTA, MA NEI FATTI SERVIZIO PIU’ SCADENTE

Nella predisposizione tariffaria cosiddetta MTI-3 per il periodo 2020-2023, l’ATI idrico con Delibera n.5 del 30/7/2021, ha determinato un carico di costi in Tariffa, e quindi in bolletta agli utenti, quali gli ammortamenti e relativi oneri – Voce CAPEX – in € 4.765.173,00 per l’anno 2021 (da ripartire in 5/12 della gestione AICA), in € 5.503.719,00 per l’anno 2022, in € 5.238.321 per l’anno 2023; mentre i costi d’esercizio per la salvaguardia ambientale – Voce ERC – in € 1.869.158,00 per l’anno 2021 (da ripartire in 5/12 della gestione AICA), in € 1.851.265,00 per gli anni 2022 e 2023; e per gli investimenti in beni strumentali per la salvaguardia ambientale – sempre ERC – in € 149.237,00 per l’anno 2021, in € 78.775,00 per l’anno 2022 ed in € 75.742,00 per l’anno 2023. Questi costi preventivati e caricati in tariffa, hanno costituito i valori per la determinazione ottimale del VRG (Vincolo Ricavi del Gestore), il quale è stato incrementato dal moltiplicatore tariffario TETA a condizione che si effettuassero gli interventi di spesa e miglioramento della struttura aziendale, il miglioramento del relativo servizio offerto agli utenti e una più efficiente salvaguardia ambientale. AICA ha introitato le somme previste in Tariffa, ma nei fatti, questi costi previsti non sono in gran parte stati sostenuti se non in misura irrilevante; pertanto non vi sono stati i necessari miglioramenti infrastrutturali e quindi, si sollevano dubbi di legittimità a danno degli utenti, cittadini ed imprese, sulla Tariffa per l’anno 2023, la cui base è la Tariffa degli anni 2021 e 2022. Su quest’ultima è stato applicato l’aumento del 7,84%. Come già rilevato si persevera nel caricare in Tariffa e di conseguenza sulle bollette, somme in mancanza di una puntuale destinazione di spesa, legate a finalità strutturali e migliorative dell’Azienda e del Servizio Idrico Integrato.

CONTO ECONOMICO PIU’ PESANTE, MA NON PER IL CARO ENERGIA

Tutti i Costi per materie prime e servizi del conto economico, previsti nel Piano d’Ambito e nei Bilanci Preventivi, nel Piano dei Costi per la predisposizione della Tariffa in riferimento agli anni 2021, 2022 e 2023, proviene dai costi registrati durante la gestione del SII degli anni 2019 e 2020 (periodo al cui governo del Gestore vi erano i Commissari Prefettizi). Negli anni 2021 e soprattutto nel 2022 accade che si siano registrati costi inspiegabilmente inusitati e di gran lunga maggiori rispetto all’anno consolidato 2020, e l’accezione ESCLUDE I MAGGIORI COSTI ENERGETICI, quindi riguarda tutti gli altri costi d’esercizio. Per i valori registrati e rilevati sembra si sia verificato il risultato di un’inefficiente gestione economico- finanziaria, tale da ritenerla incontrollata. In particolare, nella Delibera dell’ATI IDRICO del 30/7/2021 erano stati determinati i costi operativi, di servizi e di personale dipendente da sostenere nell’anno 2022 per € 40.763.477,00. Allo stesso modo, nella Delibera dell’ATI IDRICO del 30/11/2022 si erano quantificati tali costi in € 40.113.206,00. Nei fatti si sono subiti costi per € 52.085.583,00 (tratti dal Bilancio al 31/12/2022, approvato con un ritardo di oltre 6 mesi), quindi circa € 12.000.000,00 in più. A voler considerare il maggiore costo di energia subìto rispetto al previsionale, pari a € 6.516.321,00 (dato dal costo in bilancio di € 15.050.147,00, dedotto il contributo in c/esercizio percepito di € 2.117.244,00, ne risulta l’effettivo in € 12.932.903,00 che rispetto al previsto nel piano Tariffario di ATI in € 6.416.582,00, si determina per differenza il maggiore costo di € 6.516.321,00). Quindi i maggiori costi per materie prime, acqua e servizi rispetto ai costi preventivati sono ammontati a € 5.483.679,00 (€ 12.000.000,00 – € 6.516.321,00), cifra esorbitante ed oltremodo irragionevole. SI RITIENE CHE UNO DEI FATTORI DETERMINANTI IL MAGGIOR PESO DEI COSTI SOSTENUTI DA AICA SIA LA DIPENDENZA DA SICILIACQUE RIGUARDO ALL’APPROVIGIONAMENTO IDRICO. SU QUESTO LA CONSULTA HA AVANZATO PROPOSTE CONCRETE E SUBITO ATTUABILI, RIMASTE INASCOLTATE.

 VOLTANO E TRE SORGENTI DATI ERRONEAMENTE PER ACQUISITI

Il Piano Tariffario approvato con Delibera ATI del 30/11/2022 n.22, ha previsto (fuorviando il lettore e nel caso anche ARERA a cui è stato trasmesso), a pagina 6 della Relazione di Accompagnamento, che i Consorzi Tre Sorgenti e Voltano sono stati assorbiti dall’ATI Idrico, quindi s’intendono chiusi e che AICA sia in piena operatività riguardo le reti che facevano capo ad essi; nei fatti non è vero. Sempre alla medesima pagina 6, si legge che dal 1/1/2023 consegneranno le reti e le fonti i Comuni di Palma di Montechiaro e Camastra, ed anche ciò non corrisponde al vero. Le superiori inadempienze rendono il Piano Tariffario defettibile, inadeguato anche nella parte in cui acquisisce l’eccessivo moltiplicatore TETA applicato, oltre che a comportare maggiori costi che si ribaltano sugli utenti, cittadini ed imprese.

A pagina 19 della citata Relazione di Accompagnamento, risultano indicati i valori degli investimenti infrastrutturali per il periodo 2020-2023 in € 180.760.698,00. Tale cifra viene indicata come dato per avvalorare l’incremento della Tariffa per il 2023, ma nei fatti non vi è contezza che si siano realizzati tali investimenti.

E’ stato previsto nel Piano Tariffario il costo per costituire un fondo investimenti, per l’anno 2022 in € 1.524.625,00 e per l’anno 2023 in € 858.339,00. Nei fatti non risultano effettuati gli investimenti; mentre l’avere previsto tale costo ha comportato il caricamento in Tariffa e nelle relative bollette agli utenti; quindi certezza di introito per AICA, che viene destinato in altre voci di spesa.

BONUS SOCIALE IDRICO PREVISTO IN BOLLETTA, MA NON EROGATO

Previsto e caricato da ATI IDRICO in tariffa e conseguente bolletta fra gli Oneri di Perequazione, quindi incassato da AICA, non ci risulta che esso venga corrisposto, come previsto per norma, alle famiglie in disagio economico, in condizioni di povertà. Nella Delibera del Consiglio Direttivo dell’ATI del 30/11/2022, nella Relazione di accompagnamento a pagina 27 viene previsto, la corresponsione viene rinviata e successivamente non si tiene conto – in ATI e in AICA – della Delibera del 6/12/2022 n.651/2022/R/com, che ne disciplina la corresponsione per gli anni 2021 e 2022.

CONCLUSIONI

Le reali e concrete attività per mettere in campo, secondo le norme, una equa ed efficiente gestione del Servizio Idrico e Depurativo, la Consulta le ha enunciate, argomentandole e trasmettendole più volte agli Organismi Istituzionali, e ciò a salvaguardia dell’acqua e dell’ambiente, della gestione univocamente pubblica ed a tutela e difesa degli utenti; poiché le soluzioni vi sono e vanno intraprese per il reale interesse anche del bene pubblico.

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