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Agrigento. Confessa il 78enne che ha sparato al tunisino: “Volevo solo spaventarlo”

Dopo tanti tentennamenti, omissioni e reticenze, alla fine ha confessato di aver sparato due colpi di revolver contro un tunisino di 48 anni “ma solo per spaventarlo” – ha tenuto  a precisare davanti al Gip del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli che stava celebrando l’udienza di convalida dell’arresto di S. R., 78 anni, pensionato, una vita dedicata al commercio di automobili, incensurato. L’uomo, era stato arrestato nei giorni scorsi da personale della Squadra mobile di Agrigento perché sospettato di aver sparato, ferendolo ad un braccio, al 48ene nordafricano. L’arresto, tuttavia, è stato determinato dal possesso illegale di un revolver calibro 38 trovato a casa del pensionato, durante una perquisizione effettuata subito dopo il fattaccio. Per l’arma (che è risultata rubata), il pensionato ha detto di averla comprata venti anni fa e di non averla mai utilizzata tranne l’altro giorno in “un momento di follia”, I fatti, avvenuti a pochi passi dalla centralissima piazza Ravanusella, nel centro di Agrigento, adesso sembrano avere una connotazione più vicina alla realtà anche se il movente non sembra ancora chiarissimo. Lo sparatore ha parlato di piccole questioni personali, inezie, come ad esempio sguardi non graditi come non gradita era per entrambi la presenza dell’uno e dell’altro. Insomma, piccole miserie umane che avrebbero potuto provocare una tragedia. S. R., difeso dagli avvocati Nicola e Giuseppe Grillo, tuttavia ha spiegato che voleva solo spaventare il rivale ma non ucciderlo. Il proiettile lo ha raggiunto all’avambraccio perché, ha spiegato l’arrestato, si è alzato di scatto per scappare rimanendo ferito. Se avesse voluto – ha concluso l’indagato – avevo altri colpi nel tamburo del revolver e avrei potuto ucciderlo con certezza.

Adesso, la pur complicata vicenda potrebbe assumere una veste diversa con la contestazione da parte del pm procedente Gaspare Bentivegna, il quale oltre al possesso illegale e la ricettazione di armi e munizioni contesterà certamente il tentato omicidio, udite le dichiarazioni confessorie del pensionato e ottenuti i risultati degli esami balistici sull’arma. Potrebbe essere di diverso parere del Gip Miceli che valuterà con attenzione, in base alla gravità delle ferite, se si tratta davvero di tentato omicidio o di un reato meno grave, come ad esempio lesioni personali. Nelle prossime ore il Gip scioglierà le prime riserve.

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