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Ucciso a 22 anni: calcio e musica neomelodica le sue passioni: Fermati due fratelli, uno minorenne 

Omicidio a Palermo: un ragazzo di 22 anni, Rosolino Celesia, è stato ucciso dopo essere stato colpito da due colpi di arma da fuoco, uno al collo e uno al torace, in via Pasquale Calvi, vicino a una discoteca. Il giovane è morto, intorno alle 3, dopo essere giunto all’ospedale Civico, probabilmente portato da un conoscente. Le sue condizioni sono apparse subito gravi e a nulla è valso l’intervento dei medici. Celesia viveva nel rione Cep, era un ex calciatore e figlio del cantante neomelodico Gianni. Rimane da chiarire la dinamica. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, ci sarebbe stata una lite all’interno del bagno della discoteca Notr3, in via Pasquale Calvi, nella zona tra via Libertà e il Borgo Vecchio, successivamente sarebbero usciti per strada e qualcuno avrebbe sparato all’indirizzo di Celesia. A indagare la squadra mobile della polizia. Potrebbero essere due fratelli i responsabili dell’omicidio. Si tratterebbe di un ragazzo di 22 anni, coetaneo della vittima, e del fratello di 17 anni che qualche ora dopo aver commesso il gesto, avrebbe telefonato alle forze dell’ordine dicendo di aver sparato e di trovarsi in via dei Cantieri. Entrambi, assistiti dai loro avvocati, sono interrogati dai sostituti procuratori alla Squadra mobile, dove è arrivato anche il Procuratore dei minorenni, Claudia Caramanna.

Gli investigatori pensano che le risse dei giorni scorsi sia collegate. Tutto sarebbe cominciato un mese fa alla Vucciria dove, tra le persone coinvolte, ci sarebbe stato proprio l’ex calciatore di Torino e Palermo. Quindi si sarebbe aggiunta l’altra rissa in via Isidoro La Lumia dove qualcuno ha portato via un ragazzo ferito mentre un trentenne ha sparato alcuni colpi di pistola. E quella stessa notte c’erano stati alcuni colpi di pistola al Cep, lo stesso quartiere dove viveva Celesia, ma le volanti giunte sul posto non avevano trovato nessun testimone. Infine i tafferugli di qualche giorno al Notr3 che erano però stati sedati immediatamente grazie all’arrivo di numerose pattuglie di polizia e carabinieri che avevano impedito che la situazione potesse degenerare. Proprio questo episodio potrebbe essere stato l’ultimo della catena di eventi che ieri notte hanno portato all’esecuzione di Celesia. Secondo una prima ricostruzione, l’aggressione è avvenuta nei bagni del locale e poi si sarebbe spostata all’esterno. La vittima, raggiunta da due  colpi di pistola, uno al collo, l’altro al torace, è morta all’arrivo in ospedale.

Era una promessa del calcio Rosolino Celesia, ma due anni fa, a soli 20 anni, aveva deciso di appendere le scarpette al chiodo. Figlio del cantante neomelodico Gianni Celesia, Rosolino era nato a Palermo nel 2001, fin da piccolino aveva avuto la passione per il calcio, si ispirava ad Alvaro Morata ed era riuscito anche ad arrivare a vestire la maglia del Trapani, del Torino e del Palermo, sempre nelle giovanili.

Dopo due anni nel Trapani calcio dove si era distinto per le sue qualità offensive, è stato contattato dal Torino. Un’occasione unica per il palermitano che aveva accettato, giocando tra i ragazzi dell’under 17. Poi il prestito a Palermo, sempre nelle giovanili. Il 22enne aveva avuto esperienze calcistiche anche in Serie D, giocando per il Marsala e il Troina.

E nella stagione 2019/2020, quando indossava la maglia del Marsala, entrò in campo all’81esimo nel match di campionato del girone I proprio contro i rosanero: la partita fu vinta dal Palermo per 3-1 (in gol Mauri, Langella e Silipo). Poi, lasciata la società del Troina, l’esperienza nel Parmonval. Il sogno, così come racconta chi lo ha conosciuto, era quello di diventare un calciatore professionista e debuttare in serie A, ma due anni fa aveva deciso di smettere. Oggi, la tragica fine.

Arriva il cordoglio del Torino calcio per la tragica morte di Celesia. «Il presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club – dirigenti, dipendenti, collaboratori, allenatori, calciatori, settore giovanile -, partecipano sentitamente al dolore della famiglia Celesia per la scomparsa di Rosolino Celesia, ex calciatore del settore giovanile granata. Ai suoi cari, a tutti i parenti e ai tantissimi amici il cordoglio e l’abbraccio del mondo granata», è il messaggio pubblicato sul sito ufficiale del Torino.

Sui social Rosolino Celesia era molto attivo. Il ragazzo veniva da tutti chiamato «Lino» e con questo diminutivo si era anche registrato su Facebook, dove in queste ore in tantissimi gli dedicano un messaggio. Al Cep, dove il ragazzo abitava, c’è molta incredulità, così come tra tutti coloro che conoscono la famiglia e il padre, Giovanni Celesia, cantante neomelodico. «Gianni le nostre più sentite condoglienze», si legge sulla pagina social dell’uomo, dove pochi mesi fa era stato pubblicato un post dedicato proprio al figlio, nel giorno del suo compleanno.

Lino Celesia aveva un profilo Facebook con 1857 amici: ci sono le foto della sua carriera calcistica e gli scatti più rcenti insieme agli amici. Il giovane condivideva spesso anche video su TikTok: aveva 2265 follower. Qui appare ingrassato con i capelli cortissimi e con la barba molto lunga: molti i video col sottofondo di musica neomelodica. C’è anche un breve dialogo estratto dal film Scarface con Al Pacino in cui l’attore dice «tu ce le hai le palle?». Il film cult che evidentemente lo aveva colpito perché numerose frasi di Al Pacino sono inserite nei suoi post. E ancora dialoghi sovrapposti a suoi video del tipo: «Quando sei solo e sono tutti contro di te hai due strade davanti la prima è morire la seconda è uccidere». Poi altri video, anche in discoteca, dove beve con amici, e di sottofondo frasi come quella tratta dal film «Vallanzasca, gli angeli del male“: «Io non sono cattivo ho soltanto il lato oscuro un pò pronunciato». I messaggi per Lino Celesia intanto si moltiplicano: «Sei stato un grande amico – scrive Ciccio – ti vorrò sempre bene, fai buon viaggio amico mio, e dai tanta forza al tuo papà e alla tua famiglia, condoglianze». E ancora: «Riposa in pace amico mio non ci sono parole per tutto ciò», scrive Antonino. «È inaccettabile perdere una vita, perdere il proprio figlio per colpa di delinquenti che escono di casa solo per consumare altre persone, vite e famiglie come in questo caso – lo scrive Jessica -. Lino ti conoscevo, e aver letto questa notizia mi ha rabbrividito, che il signore ti accolga tra le sue braccia, mi stringo al dolore della famiglia Celesia. Che il Signore possa darvi consolazione in questa grande perdita! Io da mamma ad oggi ho veramente proprio paura per il futuro di mia figlia».

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