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Canicattì. Comitato civico pro ospedale: Commissione Salute ARS sconosce e non tratta le problematiche degli Ospedali di Agrigento

COMITATO CIVICO PRO OSPEDALE “BARONE LOMBARDO” DI CANICATTI’: 

– Alla C.A. del Presidente dell’A.R.S. On.le GAETANO GALVAGNO

– Alla C.A. del Presidente della VI Commissione dell’A.R.S. Salute e Servizi On.le GIUSEPPE LACCOTO

-Alla VI Commissione dell’A.R.S. Salute e Servizi nelle persone degli Onorevoli: LA ROCCA RUVOLO MARGHERITA, PACE CARMELO, LEANZA CALOGERO, D’AGOSTINO NICOLA, ZITELLI GIUSEPPE, GALLUZZO GIUSEPPE, PELLERINO STEFANO, BALSAMO LUDOVICO, BURTONE GIOVANNI, GILISTRO CARLO, LOMBARDO GIUSEPPE, DE LUCA ANTONINO;

– E p.c. All’Assessore Reg.le alla Salute Dott.ssa GIOVANNA VOLO;

– E p.c. a S.E. il Prefetto di Agrigento Dott. FILIPPO ROMANO

protocollo.prefag@pec.interno.it

Oggetto: Vistose e consistenti carenze dell’Ospedale Barone Lombardo di Canicattì, a danno  della Tutela della Salute nell’area del Distretto Socio-Sanitario 3 –  Comuni di Canicattì, Camastra,  Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto, Ravanusa e dunque della carente condizione degli Ospedali Agrigentini

I sottoscritti: Castellano Salvatore nato a Canicattì il 31/07/1945; Licari Salvatore nato ad Agrigento il 06/05/1959; Di Stefano Leonardo nato a Canicattì il 14/01/1949; Rampello Salvatore Mario nato in Svizzera il 06/10/1967; Cilia Luigi nato a Canicattì il 26/06/1948; Avanzato Gioachino nato a Canicattì il 27/01/1960; Lombardo Agostino nato a Canicattì il 07/05/1993; Guarneri Gioachino nato a Canicattì il 10/09/1958; Narbone Pietro nato a Canicattì il 15/3/1953, Castellana Gioacchino nato in Germania il 13/10/1965; Treppiedi Salvatore nato a Enna il 19/04/1957; Mendola Giuseppina nata a Canicattì il 12/12/1985, Capobianco Calogero nato a Canicattì il 22/08/1949, Cancilla Oscar nato a Termini Imerese il 13/07/1965; Licata Calogero nato a Naro l’11/04/1964; Agrò Giuseppe nato a Castrofilippo il 17/05/1964; Lo Brutto Antonino nato in Svizzera il 29/07/1970,

componenti del Comitato Civico Pro Ospedale Barone Lombardo di Canicattì con sede in Canicattì in Via Eugenio Montale n°26, portatori dell’interesse pubblico diffuso della Tutela della Salute

Premesso

– che in data 4/7/2023 allo Spett.le Presidente della VI Commissione ed alla medesima Commissione, abbiamo trasmesso mail riportante istanza che rappresentava le anomale e gravi condizioni in cui versava e versa tutt’ora l’Ospedale Barone Lombardo di Canicattì, accludendo la “Petizione Popolare che ha registrato n.4.647 sottoscrizioni” ed il Documento del 18/5/2023 elevato dal Comitato riportante tutte le carenze per reparto specialistico (ad oggi ulteriormente aggravate e che vi invitiamo a leggere con attenzione) e situazioni critiche proprie di gestione dell’ASP di Agrigento, che alleghiamo alla presente;

-che abbiamo rappresentato (a mezzo p.e.c.) a più riprese della questione i Sindaci dei Comuni del Distretto Socio-Sanitario D3, che ignorano e trascurano la situazione, non attuando i precetti di legge che fanno carico a loro nella gestione del Servizio Sanitario ed in particolare Ospedaliero;

– che nei nostri scritti a più Enti, Sindaci, Assessore alla Sanità, Presidenza della Regione, abbiamo rappresentato oltre alle carenze del Barone Lombardo, anche le carenze che investono la Sanità Ospedaliera Agrigentina; carenze, che fra l’altro sono state oggetto di interventi in attenzione delle primarie TV a carattere nazionale, oltre che della stampa locale, viste anche le vicissitudini nella gestione dei medesimi ospedali, di ampia pubblica conoscenza; 

– che da parte di questa spett.le Commissione, riguardo la grave condizione propriamente della Sanità negli Ospedali Agrigentini (che non ha eguali in altre province siciliane), incluso il Barone Lombardo di Canicattì, consultando le Sedute pubblicate nella pagina web dell’ARS, non ci risulta che vi siano stati adeguati esami delle situazioni, proposte di indagini conoscitive,  indagini ispettive, comunicazioni ufficiali, incontri specifici con l’Assessore alla Salute e funzioni dell’assessorato, atti parlamentari concreti e costruttivi, e certamente non rilevano gli incontri informali, tutto ciò ci lascia piuttosto sorpresi.

Pertanto, nella massima considerazione delle istanze di circa 6.000 cittadini, fra i sottoscrittori della Petizione Popolare ed i partecipanti alla manifestazione che si è tenuta per le vie della città di Canicattì, il 21 ottobre u.s.,

Vi Chiediamo

Che possiate esercitare le Vostre considerevoli prerogative, funzioni di legge e di regolamentazioni, alcune su menzionate, viste le gravità correnti e da tempo,  e considerato il Vs. ruolo istituzionale nella composizione del governo della Sanità regionale ed in questo particolare della provincia di Agrigento. 

Confidiamo che certamente interverrete:

• adoperandovi per i Cittadini e le Comunità del Distretto tutelandone il diritto all’assistenza sanitaria;

● promuovendo atti affinché impegnino l’ASP di Agrigento in modo responsabile, ad affermare gli impegni presi, con i Decreti Pubblicati sulla effettiva Riorganizzazione Ospedaliera e con gli  Atti e Piani Aziendali, in atto e da anni non applicati per l’Ospedale di Canicattì;

● controllando l’operato dell’ASP di Agrigento chiedere notizie su fatti e comportamenti in oggetto;

● disponendo indagini conoscitive ed ispettive sull’ASP, improntando sopralluoghi presso l’ospedale di Canicattì, anche ad attenzionare il profilo amministrativo, per verificarne la correttezza e la regolarità;

● verificando l’andamento gestionale dei servizi sanitari e dei costi delle strutture ospedaliere Agrigentine ed in particolare di Canicattì, viste le gravi carenze deficitarie, secondo i principi dell’efficienza e dell’efficacia che statuiscono sulla spesa pubblica e l’offerta sanitaria.

Disponibili ad essere sentiti di persona

Relazione aggiuntiva

Vi rappresentiamo, quanto comunque riteniamo sia già di Vostra conoscenza

– che l’Ospedale di Canicattì – Presidio Ospedaliero di Base – Commissione dell’A.R.S. Salute e Servizi – che non vengono rispettati né applicati i dettati di Legge, riguardo il numero dei medici, degli infermieri e dei posti letto, per le specialità mediche previste dal D.M. n°70/2015, considerata la popolazione residente di circa 85.000 abitanti (a voler considerare solo quelli del relativo Distretto Socio-Sanitario D3) e da aggiungere almeno altri 15.000 abitanti delle città limitrofe, con circa n. 25.000 accessi annuali al pronto soccorso (riportato in Decreto Assessorato);

-che i Piani Aziendali del 3/5/2017, del 23/12/2019, che si sono succeduti, elaborati ed approvati dall’Asp di Agrigento e successivamente acquisiti ed approvati dall’Assessorato Regionale alla Sanità, non rappresentano le carenze e criticità reali, anzi lasciano intendere che siano coperte e svolte tutte le specialità mediche, quando nei fatti mancano Medici pari a circa 80 unità distinti fra le diverse specialità (ve ne sono 45 rispetto ai 128 dettati dal Decreto Assessoriale n°629/2017), mancano Infermieri pari a circa 100 unità, mancano posti letto pari a n°150, oltre a carenze strutturali ed apparecchi biomedicali relativi mancanti;

-che le carenze sono comuni con gli altri Presidi Ospedalieri della Provincia di Agrigento, talché risultano mancanti in Provincia di Agrigento circa 600 medici distinti fra le diverse specialità (su 977 previsti ve ne sono 331), ed infermieri oltre alla carenza consistente di posti letto; 

-che da atti ufficiali dell’Assessorato Regionale risulta che il 34% dei Cittadini si cura fuori provincia e regione, quando il dato per la Provincia di Palermo è del 9%, di Catania è del 12%, di Messina è del 16%

– che ancorché previsti dal Decreto non vi sono i reparti e medici di ortopedia e traumatologia, è chiuso il reparto di psichiatria, non vi è più l’ambulatorio di neurologia operativo per più anni passati; e di recente il reparto di chirurgia è ridotto a minime attività: solo la mattina per mancanza di medici, pomeriggio e notte non operativo; si denota la mancanza di medici nei reparti di cardiologia e Utic, ostetricia-ginecologia, oncologia, medicina generale, lungodegenza, neonatologia, pediatria, pronto soccorso, ecc.; riguardo in particolare il Pronto soccorso che è anche Unità di Medicina di Emergenza, riteniamo non siano rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida ai sensi di Legge, ovvero delle buone pratiche clinico-assistenziali e da dottrina delle Società Scientifiche, in relazione: alla carenza consistente dei Medici, Infermieri e OSS per le attività di pronto soccorso, Obi, Tsi, Boarding, e da attenzionare la competenza del rispetto degli standard qualitativi del personale medico ed infermieristico, oltre al verificare i requisiti minimi tecnologici ed organizzativi in relazione con le altre prestazioni e servizi dell’Ospedale.

Sul dire, mancano medici in Italia, in Sicilia, la questione va distinta rispetto a questa provincia di Agrigento e di questo distretto di Canicattì, poiché la carenza riteniamo non ha eguali, è inverosimile rispetto ad altre province siciliane e italiane.

Riteniamo possa evidenziarsi imperizia nell’andamento del governo dell’Ospedale, se non siano state segnalate nel passato anche recente le criticità reali e potenziali, ed inattività nei controlli; ciò può configurarsi responsabilità omissiva per inadeguata organizzazione dell’Ospedale.

Si fa presente altresì, che l’esiguo personale medico, in taluni reparti specialistici, possa essere concretamente sottoposto al rischio stress lavoro-correlato, propria fattispecie del settore sanitario. Il rischio stress, sarebbe la risultanza degli incessanti turni di lavoro, orari rigidi e imprevedibili o eccessivamente lunghi in maniera reiterata nel tempo, ed anche le relazioni professionali con Medici precari a tempo determinato (non duraturo); tutti fattori che possono alterare i ritmi sociali del personale medico. Quindi ci interroghiamo se un’adeguata valutazione e gestione di tale stress lavoro-correlato sia stata approntata.

Se ricorrono tali fattispecie, è desumibile che in caso di danno alla salute che ne potrebbe scaturire sui pazienti, i Medici sarebbero comunque responsabili penalmente e ne potrebbe essere responsabile anche la struttura ospedale.

Il Comitato fa altresì presente: che il Pronto Soccorso non rispetta i Lea; dovrebbe disporre dell’OBI  (Osservazione breve intensiva) ed della TSI (Terapia semi intensiva) negli spazi adeguati, dovrebbe disporre di: n.14 Medici, n. 30 Infermieri, n.11 OSS, n.2 Amministrativi, n.12 posti letto fra OBI e TSI, e barelle e poltrone adeguate.  Nei fatti si ritiene vi sono: n.6 Medici, n.12 Infermieri, n.4 OSS, n.6/7 posti letto con scarse strumentazioni utilità. In questi termini è chiaro che ne risentono i controlli, l’assistenza ed il monitoraggio; con i relativi rischi di perdere la vita, causando la morte !

“ Si riconosce l’impegno e lo spirito di abnegazione che profonde il Personale Medico, Infermieristico presente in atto in numeri e condizioni ridotte”

Dinanzi ai Sindaci ed alla VI Commissione Salute all’ARS che ignorano, trascurano, non intervengono sulle condizioni disastrose della Sanità Ospedaliera Agrigentina, e la scarsa o nulla vigilanza e verifica sulla gestione dell’ASP, “”il Comitato deduce che il governo della Sanità sta altrove, non certo attraverso tali Organi e funzioni preposte””. 

Il Comitato svolge una funzione di denuncia sociale portatore dell’interesse diffuso della tutela della salute; agli organi e funzioni dello Stato e della Regione svolgere i compiti assegnati loro dalle norme per ripristinare le condizioni normali di umanità

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