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Video. Omicidio Favara, eseguita l’autopsia: Tre colpi di pistola, quello mortale in faccia

Francesco Simone, 69 anni di Favara, rivenditore di auto è stato ucciso con tre colpi di pistola, quello mortale in faccia esploso a distanza ravvicinata. Emerge dall’autopsia eseguita dal medico legale, incaricato dalla Procura di Agrigento. Il favarese è stato raggiunto all’addome e alla testa. L’uomo pare che abbia tentato la fuga. Il medico legale consegnerà la relazione finale con l’esito dell’esame autoptico nel giro di sessanta giorni. I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, coordinati dal sostituto procuratore Maria Barbara Grazia Cifalino’, titolare del fascicolo, non lasciano trapelare nessuna indiscrezione. Le indagini vanno avanti.

Francesco Simone, con pregiudizi di polizia alle spalle, stupefacenti e reati contro il patrimonio ma nulla di particolarmente significativo, è stato ucciso il 7 dicembre, nella tarda mattinata, in contrada «Poggio muto», nei pressi della «Crocca», dove l’uomo era proprietario di un appezzamento di terreno e una piccola casa di campagna che raggiungeva ogni giorno per trascorrere parecchie ore. Il sicario (o i sicari) hanno dunque agito dentro l’area di pertinenza, regolarmente recintata, al di fuori dell’abitazione. Francesco Simone è stato trovato riverso sulla terra da un familiare che ha subito dato l’allarme.

L’auto dell’uomo, un suv bianco parcheggiato vicino la casa di campagna, è stata sequestrata ed i carabinieri del Ris stanno cercando eventuali tracce biologiche. La vittima si occupava di compravendita di auto attraverso una società, la Sido car intestata al figlio, Domenico. Nessun legame, almeno all’apparenza, con ambienti criminali organizzati, tanto da far pensare che potesse essere una vittima predestinata. Ma le modalità di esecuzione ed in particolare quel colpo sparato in faccia, fanno pensare che dietro possa esserci la mafia con i suoi tentacoli locali.
Le indagini ruotano a 360 gradi ma si sta scavando nella vita privata dell’uomo, tra le sue relazioni per cercare un quadro indiziario da cui partire e individuare il movente del delitto. In caserma sono stati convocati, dai carabinieri, i figli, alcuni amici e conoscenti e le ultime persone che sono state contattate o che hanno contattato Francesco Simone al cellulare o sulla messaggistica privata.

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