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Licata. Arrestati padre e figlio: Tassi usura fino a 240 per cento annuo e minacce di morte 

In esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Agrigento, i poliziotti del Commissariato di Licata hanno arrestato Antonino e Paolo Greco, rispettivamente padre e figlio, di 53 e 26 anni,  entrambi di Licata. Il primo deve scontare 8 anni e 22 giorni di reclusione mentre il secondo 6 anni, 9 mesi e un giorno. Dopo le formalità di rito padre e figlio sono stati tradotti presso il carcere Pasquale Di Lorenzo di Agrigento. Antonino e Paolo Greco erano stati condannati nel febbraio dello scorso anno rispettivamente a 12 e 7 anni di reclusione nell’ambito di un’inchiesta per usura aggravata e tentata estorsione. L’inchiesta scaturisce da un’indagine su tre casi di usura e altrettanti di tentata estorsione che risalirebbero al periodo compreso fra il 2016 e il 2019. Nel primo episodio la vittima, alla quale erano stati prestati 35mila euro, sarebbe stata costretta dai due imputati a restituirne 54mila, con un tasso di interesse del 54 per cento. Il solo Antonino Greco, per costringerlo a pagare, lo avrebbe picchiato e minacciato di uccidere i suoi familiari.

Un’altra vittima dello strozzinaggio, al quale sarebbe stato imposto di restituire un prestito con un tasso del 240 per cento annuo, sarebbe stata aggredita con un tubo di acciaio da Antonino Greco e minacciata di morte. Padre e figlio, inoltre, avrebbero fermato l’auto di un conoscente, minacciando di ucciderlo con un bastone se non gli avesse dato 11.500 euro. La vittima, secondo quanto e’ stato accertato nel processo, sarebbe stata brutalmente picchiata per il rifiuto di pagare quella somma di denaro.

A rivolgersi ai Greco, per avere soldi in prestito, sono stati due commercianti, un libero professionista e un imprenditore. Quando le richieste dei taglieggiatori sono state sempre più pressanti, con il rischio per le vittime di ritorsioni anche di natura fisica, è scaturita la decisione di denunciare gli usurai. 

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