Alfonso Valenza, Presidente di Federmoda Confcommercio Agrigento evidenzia il danno difficilmente recuperabile nel corso della stagione, del comparto moda, e oggi più che mai evidenzia la necessità di un intervento strutturale delle istituzioni.
Preoccupazione che accomuna tutto il territorio regionale e non solo.
“D’intesa con tutti i presidenti delle altre associazioni provinciali di Federmoda dell’isola, diciamo no all’ipotesi di un differimento a fine gennaio o addirittura a febbraio dei saldi invernali che circola da qualche giorno riguardo alla grave crisi economica che attanaglia il settore dell’abbigliamento”.
Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio e Federmoda Palermo oltre che vice presidente nazionale dell’associazione, lancia anche alcune proposte che potrebbero dare una boccata d’ossigeno a tutto il settore “retail”: detrazione fiscale per i consumi di abbigliamento nei negozi fisici e un sostegno economico alle attività imprenditoriali del settore per il pagamento delle scorte con finanziamenti a tasso zero.
“IL DIFFERIMENTO DEI SALDI SAREBBE UN RIMEDIO PEGGIORE DEL MALE”.
SALDI: “In un mondo ‘ideale’- spiega la Di Dio – i saldi si fanno a fine stagione e dovrebbero riguardare solo le rimanenze di magazzino. Invece, le tasche dei consumatori sono vuote e i nostri magazzini pieni, abbiamo le collezioni autunno-inverno quasi integre a causa del pesante rallentamento dei consumi. Ritengo che la proposta di posticipare la data dei saldi di oltre un mese sia un rimedio peggiore del male. Tale scelta si tradurrebbe in un ulteriore problema per il settore che subirebbe ancor di più la concorrenza del commercio online, dove sono sempre attive promozioni, offerte varie o sconti. Meglio agevolare gli acquisti, invogliando il consumatore in un momento di scarsa fiducia vista anche la delicata questione internazionale legata alle guerre e alla grande inflazione. Semmai può essere utile allineare la data dei saldi siciliani a quella nazionale, spostandola dal 2 al 5 gennaio”.
DETRAZIONE FISCALE: L’allarme del settore commercio è ampiamente giustificato dall’aumento dei prezzi e dalla perdita del potere d’acquisto delle famiglie che stanno facendo registrare una contrazione dei consumi. Il mondo dell’abbigliamento, in particolare sta subendo pesantemente gli effetti del clima (con temperature ampiamente superiori alle medie stagionali).
“Occorrono anche per il nostro settore misure ad hoc che ne supportino la sostenibilità e lo sviluppo – prosegue la Di Dio -. Credo che sarebbe una proposta di buon senso quella di applicare anche al settore dell’abbigliamento il sistema delle detrazioni fiscali, attualmente vigente per l’acquisto di altri beni. La detrazione fiscale, equivalendo di fatto ad un rimborso parziale sulla spesa sostenuta per l’acquisto di beni del settore dell’abbigliamento, potrebbe spingere i consumi”.
FINANZIAMENTO A TASSO ZERO: La presidente di Confcommercio analizza con amarezza e preoccupazione gli ultimi dati che riguardano il mondo del commercio: in Sicilia rischiano di chiudere in breve tempo tra il 5 e l’8% delle attività imprenditoriali. La crescita del Pil al Sud, e più marcatamente nell’isola, è largamente inferiore a quella del Nord e nel settore dell’abbigliamento la crescita stimata è pari allo zero, per non parlare dei livelli occupazionali che sono inferiori a quelli di 30 anni fa.
“Alla crisi per le vendite si somma un problema finanziario. Abbiamo già da sostenere l’acquisto delle scorte invernali ma abbiamo venduto poco o niente e gli interessi bancari in questo momento sono altissimi. Sarebbe opportuno, per il settore di abbigliamento, che la Regione decida di sostenere la categoria con il sistema dei finanziamenti a costo zero”.
Le istituzioni hanno il dovere, – ribadisce Alfonso Valenza, Presidente di Federmoda Agrigento – di trovare immediate soluzioni stando concretamente vicine alle imprese, per scongiurare la chiusura di tantissime aziende che rivestono un ruolo importante per le nostre comunità. Le attività commerciali contribuiscono alla crescita non solo economica, ma anche sociale e perderli sarebbe un’irrimediabile danno per tutti_ .”