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Operazione “Breaking Bet”: Arresti tra Licata e Campobello di Licata, mafia e gioco d’azzardo

La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione a un’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, con cui sono state disposte n.10 misure cautelari personali, di cui 1 in carcere, 5 ai domiciliari e 4 divieti di esercizio della professione e dell’attività imprenditoriale. L’operazione, convenzionalmente denominata “Breaking Bet”, le cui indagini sono state sviluppate dalla Sezione Operativa della D.I.A. di Agrigento, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati a cui si contestano, a vario titolo, responsabilità in ordine alle ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa, esercizio abusivo di attività d’intermediazione nella raccolta di gioco, tramite l’installazione di apparecchiature di gioco in assenza di concessione dell’Agenzia dei Monopoli, nonché estorsione aggravata dall’agevolazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Le indagini hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario circa la capillare distribuzione e installazione di postazioni per il gioco d’azzardo, resa possibile mediante la costituzione di società intestate a prestanomi schermandone, di fatto, la reale titolarità: tramite gli apparecchi collegati in rete a siti internet esteri, ai giocatori era consentito di partecipare a scommesse su eventi sportivi, nonché di scegliere, oltre ai giochi di abilità a distanza. anche opzioni di gioco (tipo videopoker, roulette ecc…) caratterizzate dall’alea e dal fine di lucro.

Dalle investigazioni sono emersi gravi indizi sui proventi dell’attività di betting,destinati a contribuire al sostentamento economico delle famiglie mafiose di Licata (AG) e Campobello di Licata (AG) ma anche, in parte, trasferiti a esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara (TP), consentendo a CosaNostra,oltre all’arricchimento economico, di acquisire, o comunque implementare, il controllo diretto e indiretto di lucrative attività economiche sul territorio. Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria sono state eseguite altresì perquisizioni domiciliari nei confronti dei soggetti indagati.

Il personaggio chiave dell’intera inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è Vincenzo Corvitto, 50 anni, di Licata, imprenditore operante nel settore del betting. Per lui questa mattina si sono aperte le porte del carcere con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di intermediazione nella raccolta di gioco e anche estorsione. Gli agenti della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento hanno anche eseguito altre 9 misure cautelari. In cinque sono finiti agli arresti domiciliari: si tratta di Sergio Cantavenera, 47 anni di  Licata; Antonio Cardella, 34 anni di Licata; Antonino Damanti, 40 anni di Licata; Angelo De Marco, 46 anni di Licata; Salvatore Morello 40 anni di Licata. Nei confronti di altri quattro indagati sono scattate misure interdittive: divieto di esercitare la professione di commercialista per un anno per Salvatore Maria Giglia, 62 anni di Campobello di Licata e stessa prescrizione per il geometra Salvatore Pira, 52 anni di Licata. Divieto di esercitare attività imprenditoriali per un anno, invece, a carico di Angelica Gentile, 53 anni e  Carmelo Savarino, 55 anni entrambi di Campobello di Licata. 

TUTTI GLI INDAGATI

Giuseppa Balsamo, 50 anni di Gela; Sergio Cantavenera, 47 anni di  Licata; Antonio Cardella, 34 anni di Licata; Vincenzo Corvitto, 50 anni di Licata; Giuseppe Corvitto, 22 anni di Licata; Antonino Damanti, 40 anni di Licata; Angelo De Marco, 46 anni di Licata; Angelica Gentile, 53 anni di Campobcllo di Licata; Salvatore Maria Giglia, 62 anni di Campobello di Licata; Giuseppe Mangione, 56 anni di Licata; Luigi Martino, 35 anni di Licata; Salvatore Morello 40 anni di Licata; Angelo Occhipinti, inteso “Piscimoddu”, 69 anni di Licata; Salvatore Pira, 52 anni di Licata; Giuseppe Puleri, 44 anni nato a Canicattì e residente a Campobello di Licata;  Carmelo Savarino, 55 anni di Campobello di Licata; Alberto Sorrentino, 53 anni di Palermo, Vincenzo Spiteri, 56 anni di Licata; Gianluca Vedda, 48 anni nato ad Agrigento ma residente a Licata.

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