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Caltanissetta, ATI: Bonaffini, Snalv, chiede la revoca della selezione per direttore. Le motivazioni 

Manuel Bonaffini, Segretario Territoriale Provinciale Caltanissetta- Enna -Agrigento, Snalv Confsal, chiede all’ATI di revocare l’Avviso pubblico per la selezione del Direttore Generale dell’ATI e chiede l’accesso agli atti per verificare se analogo Avviso pubblico, contenente gli stessi criteri, era stato fatto per il conferimento dell’incarico al precedente Direttore Generale.

Testo integrale: 

AVVISO PUBBLICO PER IL DIRETTORE GENERALE DELL’ATI DA REVOCARE – PENALIZZA I DIPENDENTI DEI

COMUNI DELL’ATI E PREVEDE CRITERI NON OGGETTIVI E IN CONTRASTO CON LO STATUTO

Con pec ufficiale questa Organizzazione Sindacale ha chiesto formalmente all’ATI di revocare l’Avviso pubblico per la selezione del Direttore Generale dell’ATI e chiesto l’accesso agli atti per verificare se analogo Avviso pubblico, contenente gli stessi criteri, era stato fatto per il conferimento dell’incarico al precedente Direttore Generale.

L’Avviso in discussione riteniamo vada ritirato innanzitutto perché penalizza ed esclude i dipendenti degli Enti dell’ATI ai quali secondo lo Statuto, dovrebbe essere rivolto “PRIORITARIAMENTE” e, solo successivamente, aperto a soggetti esterni. In detto avviso riscontriamo criteri di valutazione solo per titoli, non oggettivi, che restringono la partecipazione alla selezione SOLO ai tecnici (Ingegneri o architetti), in aperto e palese contrasto con quanto di contro prevede lo Statuto dell’ATI circa i requisiti che deve possedere il Direttore Generale.

Pertanto, prima di predisporre un avviso pubblico rivolto anche all’esterno, l’ATI avrebbe dovuto predisporre un atto di interpello rivolto ai dipendenti dei comuni dell’ATI.

Solo successivamente, in caso di esito negativo dell’interpello, avrebbe potuto pubblicare un avviso rivolto anche a soggetti esterni. In alternativa avrebbe dovuto essere prevista, nel bando, una priorità a parità di valutazione, per i dipendenti dell’ATI. cosa che non è stata fatta.

A ciò aggiungiamo ed evidenziamo che gli stessi criteri di valutazione delle domande, sembrano volere escludere alcune categorie di professionisti a vantaggio di altre (e cioè a vantaggio di tecnici).

E non potendo richiedere quale titolo di accesso una specifica laurea in Ingegneria o architettura o similari (in quanto palesemente in contrasto con lo Statuto), vengono previsti quali criteri di valutazione requisiti talmente

specifici che la figura non potrà che essere individuata in un tecnico (architetto o ingegnere) escludendo qualunque altro candidato che, pur avendo i requisiti previsti dallo Statuto, non abbia le specifiche competenze tecniche richieste dall’Avviso pubblico.

Tra gli altri criteri viene richiesto di avere “Precedenti esperienze specifiche per la gestione e lo sviluppo di reti idriche civili ed industriali, comprese le reti fognarie e gli impianti di depurazione” criterio che limita notevolmente la platea dei partecipanti, introducendo una barriera alla selezione senza che tali criteri rientrino né tra i compiti richiesti al Direttore Generale né tra i requisiti richiesti dallo Statuto per tale ruolo.

Ricordiamo che Direttore Generale è il Manager dell’ATI e non deve sostituire le figure professionali dell’Ente, quali ad es. il Dirigente Tecnico Ingegnere cui compete la progettazione o la direzione dei lavori, piuttosto deve avvalersi delle risorse necessarie al raggiungimento di tutti gli obiettivi e li deve sapere coordinare, oltre a svolgere tutti gli altri compiti indicati dallo Statuto.

Non deve avere esperienza “nello sviluppo di reti idriche o fognarie” al pari di come non deve avere esperienze nella direzione di reparti medici il Direttore Generale dell’Asp, che non necessariamente è un medico, o il direttore generale di una compagnia Aerea che non deve essere un pilota di aerei.

Inoltre, gli altri criteri dell’avviso non consentono una valutazione trasparente ed oggettiva, come previsto dalla

legge per tutti gli incarichi di cui all’art. 110, TUEL. Infatti, nell’avviso di cui si è chiesto il ritiro viene altresì

richiesta la “Significativa conoscenza della gestione del servizio idrico integrato e delle funzioni esercitate dagli Enti di governo degli ambiti, con particolare riguardo alla normativa europea, statale e regionale che regola il settore” e “Conoscenze consolidate nella gestione dei finanziamenti di opere e progetti a valere sui programmi comunitari, statali e regionali”.

Questi non sono criteri e competenze che possono evincersi dalla lettura del CV.

La conoscenza di un argomento va verificata in base ad una valutazione personale del candidato e della sua preparazione, attraverso un colloquio o altra prova scritta o orale.

 A differenza dell’esperienza la verifica della conoscenza di un argomento ha bisogno di un’attività di valutazione ulteriore, che non è prevista dall’Avviso il quale si limita ad assegnare dei punteggi sulla base delle dichiarazioni dei candidati.

Queste le motivazioni che ci hanno indotto a chiedere il ritiro dell’avviso pubblico, la pubblicazione di un atto di interpello rivolto ai dipendenti dell’ATI che, a norma dello Statuto, hanno priorità nella scelta.

Solo In caso di esito negativo dell’interpello, l’Avviso potrà essere rivolto all’esterno.

Si è inoltre specificato che l’avviso non può contenere criteri di valutazione diversi da quelli che prevede lo Statuto per i titoli e le competenze del Direttore Generale.

Al massimo può essere stabilito, al fine di una valutazione oggettiva ed ulteriore, come avviene per tutte le procedure di selezione ai sensi dell’art. 110 del TUEL, di effettuare una prova (scritta od orale) sugli argomenti di cui alle lettere B e C, di cui all’art. d. 4 dell’avviso pubblico comunicare in anticipo ai potenziali candidati per permettere loro di conoscere gli argomenti su cui verterà l’eventuale esame dei candidati.

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