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Video. Canicattì, distrutto centro sociale di Bastianella, due i raid di inaudita violenza 

Di Danila Bonsangue.
A Canicattì sono due i raid, di vandali delinquenti che hanno devastato  il Centro Sociale di contrada Bastianella che sino a poche settimane fa ospitava gli alunni della scuola primaria “La Carrubba” che fa parte del comprensivo Mario Rapisardi.  I danni provocati sono ingenti ed ammontano a circa 200 mila euro. Imbrattati i muri, i pavimenti, le piastrelle anche con frasi ingiuriose, distrutto tutto all’interno, anche lavagne e altro materiale didattico che ancora la scuola, trasferita nella nuova sede, doveva prendere. Il primo raid è stato scoperto nella tarda mattinata di ieri, 25 settembre. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri di Canicattì. La zona non è coperta da impianti di video sorveglianza e questo rende ancora più difficile il lavoro degli inquirenti.

Andati via i Carabinieri, ennesimo raid, peggiore del primo. È stato distrutto completamente quello che si era salvato durante la prima incursione. Del secondo episodio si stanno occupando gli agenti del commissariato di polizia di Canicattì intervenuti sul posto dopo la chiamata della guardia giurata che era stata assunta dal comune per sorvegliare la zona sprovvista di telecamere. Il gruppo è entrato in azione tra le 18 e le 20 prima dell’arrivo del vigilantes. In quell’orario le istituzioni si trovavano alla Villa comunale per l’intitolazione del polmone verde, a Stefano Saetta. 

Da quando il Centro Sociale, era stato consegnato momentaneamente alla scuola, non erano state più svolte iniziative antimafia come ad esempio la distribuzione di pasta ed olio proveniente dai terreni confiscati a Cosa Nostra  avvenuta nel 2010, ma allo stesso tempo l’impegno contro la cultura mafiosa era continuato. Infatti, gli studenti attraverso dei percorsi di Legalità avevano provveduto a disegnare sui muri del Centro Sociale frasi di personaggi illustri che hanno pagato con la loro vita l’impegno contro la mafia come: Falcone, Borsellino, Livatino, Saetta ed uno dei padri del pool antimafia Antonino Caponnetto. Inoltre, all’interno lungo la scala che collega il piano terra con il primo piano della struttura sempre gli studenti seguiti dagli insegnati avevano dipinto tutti i nomi di vittime innocenti del sistema mafioso. Un danneggiamento effettuato mentre Canicattì in questi giorni è stata impegnata nella “Settimana della Legalità” per commemorare i Giudici Antonino Saetta e Rosario Livatino nell’anniversario delle loro uccisioni. Adesso bisognerà capire se quanto avvenuto sia da considerare un “messaggio” legato alle iniziative antimafia oppure se dietro ci sia la mano di vandali. Da non sottovalutare il dilagare di droga pesante in città, soprattutto crack che brucia i neuroni del cervello.

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