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Reddito di cittadinanza: come cambia

Dopo lo stop al reddito di cittadinanza per 160mila famiglie italiane (37.600 gli assegni sospesi in Sicilia), l’Inps detta le linee guida, in attesa dei decreti attuativi delle nuove misure del governo.

C’è la possibilità di riottenere il sussidio per chi verrà ripreso in carica dai servizi sociali dei Comuni e poi il sostegno alla formazione e lavoro che invece spetterà a chi è “occupabile”. Ecco come cambia il reddito di cittadinanza e i nodi sul tappeto della transizione tra i diversi strumenti.

Come cambia il reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza rimane fino a fine 2023 ma solo per le famiglie che, oltre a difficoltà di reddito, hanno minori, disabili o anziani e per quelle in cui è acclarato un forte disagio sociale con la presa in carico dei Comuni. Dal primo gennaio 2024 l’rdc si trasforma in assegno di inclusione. Scompare invece da agosto per chi è in grado di lavorare, che dal primo settembre potranno richiedere il Sostegno alla Formazione e Lavoro (Sfl) che ha l’obiettivo di favorire un percorso verso l’occupazione. Si tratta comunque di una stretta, che poterà un risparmio stimato sui 3 miliardi sui circa 8 spesi per il reddito.

La sospensione

Il messaggio di stop al reddito di cittadinanza ha raggiunto in questi giorni 37.600 beneficiari in tutta la Sicilia (quasi un quarto del totale nazionale che si aggira sui 160mila assegni sospesi). Per loro la sospensione del sussidio arriva già da agosto. L’ultima rata è arrivata pochi giorni fa: il 27 luglio.

Tra di loro, però, ci sono alcuni nuclei che potrebbero rientrare, mentre 88mila sono già stati esclusi dopo le comunicazioni arrivate: potrebbero essere prese in carico dai servizi sociali.

Chi può essere riammesso all’rdc

È previsto che, chi a perso il rdc, possa rientrare se entro la fine di ottobre sarà preso in carico dai servizi sociali dei Comuni, che va comunicata su una piattaforma chiamata GePi. Otterrà così il reddito di cittadinanza per tutto il 2023. La transizione non è però facile. L’associazione dei Comuni (l’Anci) parla di problemi tecnici, soprattutto nell’elenco dei nuclei familiari fragili.

Il sostegno alla formazione (Sfl)

Prevede il pagamento di 350 euro per un massimo di 12 mesi per ogni singola persona che avvia il percorso verso il lavoro ed è decaduta dall’rdc. Quindi può essere pagato anche a più di un componente per famiglia. La domanda si può fare dal primo settembre. Spetta a chi si è già attivato per progetti utili alla collettività o percorsi di formazione, attraverso una piattaforma (la Siisl): ma questa piattaforma ancora non esiste anche se si punta ad attivarla in tempo utile. Il Tfl spetta anche a chi partecipa già ai programmi nazionali per la Garanzia Occupabilità Lavoratori.

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