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In provincia di Agrigento inferno di caldo e fuoco. Incendi ovunque, mano dei piromani quasi sempre 

In provincia di Agrigento inferno di caldo e fuoco. Giorni di super lavoro per i vigili del fuoco impegnati a spegnere incendi da una parte all’altra. Dietro ai roghi, in quasi tutti i casi, la mano dei piromani. Ma anche le alte temperature di questo periodo, con la colonnina sopra i 40 gradi, hanno inevitabilmente, inciso e non poco. Ma la causa maggiore non può che essere addebitata allo stato di totale abbandono in cui versano terreni privati e aree pubbliche ricoperti di sterpaglie e mai puliti dai proprietari. 

A Licata, è partito da un terreno ricoperto di sterpaglie il rogo che si è sviluppato in via Riesi, in  campagna. Le fiamme in poco tempo si sono estese ed hanno aggredito una villetta e un frantoio. Completamente distrutta la veranda e carbonizzate molte delle palme Washington presenti nel giardino della residenza. Inoltre bruciati alcuni grossi contenitori in plastica che si trovavano nello spiazzo esterno del frantoio e lambito lo stesso oleificio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di corso Argentina che hanno lavorato per delle ore prima di avere ragione delle fiamme. Carabinieri e polizia hanno avviato le indagini nel tentativo di risalire ai responsabili.

A Favara un incendio di erba secca e alcuni cumuli di rifiuti ha interessato l’area interna della piscina comunale. In pochi attimi le fiamme si sono propagate e hanno interessato anche il terreno di un’abitazione privata. Un cane che era all’interno della recinzione è rimasto ustionato gravemente. I vigili del fuoco hanno domato il rogo ed evitato danni ben più maggiori. I pompieri, al momento, non escludono la natura dolosa.

A Menfi, in contrada “Cavaretto-Puporosso”, i pompieri del distaccamento di Santa Margherita di Belìce sono stati impegnati per ore prima di avere la meglio su un rogo divampato in un’area privata. Un incendio che ha divorato vegetazione spontanea ed uliveti. Non ci sono stati danni a persone o immobili. Delle indagini per provare ad identificare se e chi ha appiccato il focolaio iniziale si stanno occupando i carabinieri di Menfi e la polizia locale.

Ad Agrigento in contrada “Burraitotto”, le fiamme hanno carbonizzato qualunque tipo di vegetazione, nelle vicinanze di un ristorante, e lambito anche alcune pale eoliche. 

A Castrofiippo, le fiamme sono arrivate nell’area esterna della discarica ecologica. I pompieri, ancora una volta, sono arrivati in tempo. Il rischio, più che concreto, è stato infatti che le fiamme inghiottissero, creando danni ambientali, l’intera distesa di rifiuti. 

Fra Canicattì e Naro, è stato un continuo ripetersi di “Sos”: sono stati divorati alberi da frutto, uliveti, macchia Mediterranea e sono state lambite, determinando il panico, più abitazioni. 

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