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Lampedusa, Migranti: 4 arresti, naufragio bimba tra vittime, hotspot al collasso

Quattro tunisini sono stati arrestati, dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di AGRIGENTO, perché hanno fatto reingresso sul territorio nazionale, attraverso la frontiera marittima di Lampedusa, nonostante fossero gravi da decreto di respingimento. Gli arresti sono stati fatti a Porto Empedocle, dopo che i quattro sono stati sbarcati dal traghetto di linea con il quale erano stati trasferiti dall’hotspot di Lampedusa. Su disposizione del pm di turno, i tunisini sono stati posti ai domiciliari nella tensostruttura che si trova nell’area portuale di Porto Empedocle.

Naufragio fra le coste tunisine e quelle maltesi. E ci sarebbero vittime secondo quanto testimoniato dai superstiti. Quattordici migranti sono stati tratti in salvo e trasbordati da un peschereccio tunisino sulla nave della Guardia costiera Dattilo. Il gruppo, che sarebbe partito dalla Tunisia a bordo di un barchino poi ribaltatosi, e’ stato successivamente trasferito sulla motovedetta Cp305 che e’ arrivata nella notte al molo Favarolo di Lampedusa. Fra i soccorsi un uomo della Sierra Leone con una donna e un bambino e un nigeriano che ha riferito che la moglie e la figlioletta sono dispersi. Tratti in salvo pure una donna incinta della Sierra Leone accompagnata da un connazionale, e un’altra donna in stato di gravidanza del Camerun, con un uomo e quattro bambini. Una donna del Benin e’ stata, invece, soccorsa e portata a bordo dalla stessa motovedetta dal motopesca Hassil Salah.

Sono 2.226 i migranti ospiti in questo momento dell’hotspot di Lampedusa. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, per la mattinata ha disposto il trasferimento di 530 persone con il traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle e di 178 che, con un volo charter, andranno ad Olbia. Ieri, con la nave militare Dattilo, sono stati trasferiti, con destinazione Messina e Reggio Calabria, in 700. 

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