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Cuffaro: Genova espulso dal partito. Il mio nome nelle intercettazioni, sia fatta chiarezza sulle conversazioni! 

“Stamattina, un minuto dopo aver appreso dalla stampa la notizia dell’indagine della guardia di finanza, abbiamo immediatamente sospeso Agostino Genova dalla Dc. Siamo stati tempestivi nell’emettere il provvedimento di sospensione, così come abbiamo reso noto attraverso un comunicato, e, dopo aver letto le intercettazioni diffuse dalla stampa, lo abbiamo espulso”. Lo dichiara il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro.

“Siamo profondamente indignati e disgustati sia per il discredito delle Istituzioni che appare nelle parole utilizzate e che sono state intercettate. A Genova, lo ribadisco, abbiamo inviato una lettera di sospensione con effetto immediato dal partito e poco dopo di espulsione. Esprimiamo, inoltre, totale fiducia nel lavoro della magistratura che, siamo certi, accerterà rapidamente i fatti di una vicenda che desta profondo turbamento”, dichiara Cuffaro.

“In queste ore – prosegue – stanno inoltre emergendo intercettazioni nelle quali Genova fa il mio nome. Credo sia opportuno che vengano pubblicate tutte le conversazioni avute con lui. Da queste verrà fuori la mia esigenza di legalità e di ricerca del consenso pulito. Tutte le volte che ho parlato con lui, ho sempre ribadito la necessità di legalità e correttezza nell’operare, ricordando quanto fosse importante per i dirigenti gli iscritti e gli elettori della Dc, avere un partito libero, aperto e soprattutto che rispetti i principi di legalità e correttezza politica”.

Come riportato da Riccardo Lo Verso di Live Sicilia, il medico diceva..

“Il 19 aprile un imprenditore gli chiese un favore per la pratica della madre. Genova si mise a disposizione: “… e allora chiudiamo sta cosa… vediamo quando può venire…”. E poi cercò di andare all’incasso: “… io mi candido al consiglio comunale… lei non è obbligato… se non le piace… c’è lo zio Totò… lo zio Totò Cuffaro …”. L’imprenditore mise in chiaro la sua disponibilità: “E io le dico a lei quanti voti gli sto dando… lei mi deve dare i facsimile e lei già sa che in quel seggio ci sono… ma non per telefono”

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