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Corruzione, tra gli arrestati un esponente della Dc: Agostino Genova sospeso dal partito

“La notizia dell’ordinanza cautelare emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura per corruzione e falso nei confronti di Agostino Genova ci lascia letteralmente basiti. A tutela della Democrazia Cristiana, della sua immagine e dei suoi iscritti Genova viene sospeso con effetto immediato dal partito e ci riserviamo, se i fatti dovessero essere confermati, di procedere alla sua espulsione” lo scrivono in una nota congiunta il segretario nazionale della Democrazia Cristiana Totò Cuffaro e il vice presidente del partito Francesca Donato.

“Esprimiamo totale fiducia nel lavoro della magistratura che, siamo certi, accerterà rapidamente i fatti di una vicenda che desta profondo turbamento” scrivono ancora i vertici della Democrazia Cristiana.

Operazione Vediamoci Chiaro, i finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura diretta da Maurizio de Lucia a carico di sei persone indagate a vario titolo per corruzione e falso. Disposto anche il sequestro di circa 900 mila euro che sarebbe il guadagno derivato dei delitti contestati agli indagati.

Gli indagati sono Agostino Genova, 70 anni di Partinico residente a Palermo, coordinatore ufficio invalidi civili dell’Asp Palermo e presidente della prima commissione invalidi civili e della commissione ciechi civili, assessore ai servizi demografici del Comune di Partinico dal dicembre 2022. E’ indagato per corruzione e falso in atto pubblico. Rosario Cammalleri, 74 anni di Cattolica Eraclea (Ag) residente a Palermo, medico, indagato per corruzione, Pietra Di Fiore 70 anni di Palermo, indagata per corruzione, Carlos Battaglia, 58 anni, venezuelano, residente a San Giuseppe Jato (Pa), indagato per corruzione. Calogero Randazzo, 48 anni, rappresentante di un Caf a San Giuseppe Jato (Pa), indagato per corruzione e Tiziana Guadalupi, 52 anni di Palermo, indagata per corruzione. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo in collaborazione con la direzione provinciale dell’Inps e hanno svelato un giro di mazzette con al centro Agostino Genova, un dirigente dell’Asp di Palermo, presidente di alcune commissioni provinciali per l’invalidità civile; un medico certificatore, abilitato dall’Inps all’inserimento dei certificati necessari all’avvio delle pratiche di richiesta delle invalidità e diversi intermediari che mettevano in contatto chi era interessato ai benefici assistenziali e i pubblici ufficiali corrotti. Secondo gli inquirenti, Agostino Genova in cambio di denaro e regali avrebbe redatto, anche usando documenti falsi, verbali di riconoscimento di invalidità senza verificare che i richiedenti ne avessero i requisiti. In alcuni casi gli attestati sarebbero stati rilasciati a chi non ne aveva diritto, in altri le tangenti avrebbero contribuito a velocizzare le pratiche.

Gli investigatori hanno scoperto una sorta di tariffario con le cifre imposte dal dirigente medico per l’istruttoria delle pratiche. Il pubblico ufficiale, inoltre, provvedeva senza il visto collegiale delle commissioni, violando così il regolamento del procedimento. Sono al vaglio centinaia di istanze di invalidità rilasciate dalla commissione. Gli indagati come compenso avrebbero preteso le prime mensilità dei benefici o parte degli arretrati riconosciuti. Agostino Genova, il dirigente medico dell’Asp di Palermo arrestato per corruzione nel corso dell’operazione Vediamoci Chiaro della Guardia di Finanza di Palermo, era stato nominato dalla Dc Nuova come il responsabile dei rapporti con i partiti politici e le forze sociali per la provincia di Palermo. La nomina gli era stata conferita direttamente dal commissario nazionale della Dc Nuova, Totò Cuffaro.

“L’esperienza politica, personale e professionale di Agostino Genova, è un valore aggiunto per il partito. Siamo consapevoli che riuscirà a dare un importante contributo per la crescita del partito”, aveva detto Totò Cuffaro. Il dirigente medico dell’Asp era stato candidato nella Dc Nuova sia in consiglio comunale a Palermo, prendendo 528 voti, che a Partinico. Non aveva guadagnato il seggio in nessuno dei due consigli, ma lo stesso il partito lo aveva designato assessore ai servizi demografici e rapporti con il consiglio comunale al comune di Partinico. “La Dc – si leggeva in una nota di Pippo Enea, vicecommissario regionale della Dc Nuova – augura buon lavoro al neo sindaco di Partinico Pietro Rao, a tutta la giunta comunale ed in particolare al nostro assessore Agostino Genova. Siamo sicuri che la nuova amministrazione saprà dare le giuste risposte alla cittadinanza. La Dc, con Genova, conferma coerentemente l’assessore già designato prima delle elezioni”.

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