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Prorogato il 41bis a Giuseppe Messina di Porto Empedocle 

È stato prorogato il 41bis, il regime di carcere duro, nei confronti di Giuseppe Messina, 76 anni di Porto Empedocle. L’uomo sta scontando la pena dell’ergastolo inflittagli per omicidio, mafia ed estorsione nell’ambito dello storico maxi processo “Akragas” contro le cosche dell’agrigentino. Questa la motivazione: “Persiste il pericolo che possa continuare a svolgere il ruolo di rilievo ricoperto in passato ove rimesso in regime penitenziario ordinario.” 

Giuseppe Messina è lo zio di Gerlandino Messina, boss numero due della provincia, catturato a Favara dopo dieci anni di latitanza. A mettere la parola fine sulla decisione di prorogare il carcere duro è stata la Cassazione che ha rigettato il ricorso della difesa. Il provvedimento era stato prorogato dal ministro della Giustizia e, nell’ottobre scorso, anche il tribunale di Sorveglianza aveva confermato la decisione. Scrivono i giudici:

“La consolidata base familistica dell’organizzazione rimasta immutata nel tempo e dimostratasi in grado, anche in epoca recente, di mantenere saldi contatti con gli associati detenuti nonostante l’applicazione del regime differenziato. Da tali informazioni ha tratto la convinzione, nient’affatto illogica, che il Messina, in virtù del ruolo svolto in passato, possa ancora oggi riallacciare i rapporti con l’associazione criminale”.

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